A Carnevale anche la salute vale

Scherziamo, ma senza giocarci la salute. Per frenare un po' gli entusiasmi in pieno clima carnevalesco sono scesi in piazza anche gli esperti, con alcuni dati che se non proprio allarmanti, dovrebbero almeno sollecitare a una maggiore attenzione.
Due appelli in particolare.
Il primo riguarda le bombolette di schiuma con cui i ragazzi usano per farzi scherzi a Carnevale.
Nei giorni scorsi il ministero della Salute ha deciso di ritirare dal commercio le bombolette spray prodotte da un'azienda di Cremona, la Solchim, leader nel settore, perché il loro utilizzo può comportare il rischio di "lesioni oculari gravi".
L'intervento del ministero si è attivato su sollecitazione della procura di Milano dopo che a febbraio dell'anno scorso a Melzo, comune dell'hinterland milanese, otto bambini sono finiti in ospedale perché intossicati dalla schiuma.
Su quell'episodio il pm Francesca Celle ha aperto un'inchiesta per lesioni che si sta chiudendo in questi giorni: fra gli atti ricevuti c'è anche una comunicazione del Nas dei carabinieri di Firenze, dove negli stessi giorni altri quindici ragazzi fra i 12 e i 13 anni sono finiti al pronto soccorso.

Dalle analisi del ministero della Salute è emerso che la schiuma presenta "sostanze irritanti per gli occhi" che possono provocare il "rischio di lesioni oculari gravi" e anche irritazioni della pelle. Il loro uso "ludico" dovrebbe quindi essere vivamente sconsigliato se non proibito.

Tuttavia, contro il provvedimento di ritiro dal commercio gli avvocati dell'azienda hanno avviato una battaglia amministrativa che non si è ancora conclusa. Per questo Carnevale, però, le schiume saranno forse un pericolo in meno: da Verona a Trani, i sindaci di tutt'Italia hanno firmato ordinanze per vietare l'utilizzo di prodotti schiumogeni.
 
Per il secondo appello invece ci si può appellare solo al buon senso dei consumatori.  Secondo alcune indagini nei pigmenti usati per la colorazione dei vestiti di Carnevale si trovano sostanze allergizzanti e cancerogene dette ftalati che superano i limiti previsti dalla legge.
Uno degli ultimi studi su queste sostanze, pubblicato sulla rivista Environment Health Perspect, dall'università di Birmingham, è ha permesso di concludere che l'esposizione al pvc nei bambini può causare asma e allergie. Indizi più che sufficienti, secondo l'Unione Europea, per emettere la direttiva che vieta l'utilizzo di sei tipi di ftalati nel materiale plastificato dei giocattoli.

"Meglio evitare d'indossare costumi e maschere – denuncia l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) attraverso le pagine dell'inserto Salute del Corriere della sera – a diretto contatto con la pelle; diversi articoli contengono infatti coloranti dispersi che possono causare allergie e, nel peggiore dei casi, sono anche cancerogeni. A seconda della tecnica di applicazione e del materiale usato, le sostanze coloranti possono non essere fissate correttamente al substrato tessile e quindi essere rilasciate sulla pelle per contatto con il sudore. La più problematiche sono le fibre di poliammide (nylon). Un'indagine dell'Istituto nazionale del consumo francese (Inc), ripresa sempre da Aduc, ha accertato che alcune magliette per bambini contengono un tasso elevato di ftalati e anche dei residui alcalini, derivanti dai vari prodotti chimici usati nei diversi processi produttivi, che possono causare irritazioni".

"Mancano prescrizioni condivise a livello mondiale su questo tema – spiega Grazia Cerini, direttore del Centro tessile cotoniero di Busto Arsizio, l'unico accreditato in Italia a eseguire una certificazione internazionale sulla non nocività dei prodotti – ma la certificazione è su base volontaria. Con la globalizzazione dei mercati e la difficoltà dei controlli delle merci, questo costo, che per le industrie tessili rappresenta un marchio distintivo di qualità ecologica, diventa quasi penalizzante".

In sostanza, la vigilanza è tutta a carico del consumatore finale e, trattandosi si minori, sui loro genitori. Attenzione quindi a divertirsi ma senza scherzare con la salute.

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