Alimentazione km 0

Su questo assunto si basa l’alimentazione a km 0. Alimentazione a km O significa cibo prodotto, venduto e consumato localmente, cibo che viaggia quindi a km 0. Frutta non industriale, verdura, formaggi, carne, miele che non passino attraverso catene commerciali globali. Si tratta di un passaggio diretto di alimenti dal produttore al consumatore finale senza punti di stoccaggio.

Scegliere di alimentarsi a km 0 quindi significa fare del bene all’ambiente perchè gli alimenti non hanno bisogno di viaggiare per lunghi percorsi, non c’è necessità quindi di lunghi viaggi in camion. Quindi si riduce l’impatto sull’ambiente a causa del minor inquinamento prodotto.

L’ambiente quindi non subisce inquinamento diretto o indiretto. Oltretutto operare una scelta di vita di questo tipo significa anche sostenere l’economia locale, il commercio locale. Si riducono quindi le emissioni di energia impiegate per il trattamento del cibo, le emissioni di Co2 relative al ciclo vitale dell’alimento, che tra l’altro molti consumatori richiedono siano indicate sui prodotti che normalmente acquistano.

Questo concetto è alla base dello sviluppo sostenibile. Si permette alle persone di definire il proprio sistema di alimentazione, concetto strettamente connesso con la sovranità alimentare, le comunità locali dovrebbero avere il diritto di coltivare il proprio cibo e ridurre così la dipendenza dalle industrie.

Con l’alimentazione a km 0 inoltre, si supporta anche la conservazione di specie alimentari rare e uniche.

Oltre al minor impatto sull’ambiente alimentarsi a km 0 significa più salute. Gli alimenti che non hanno bisogno di viaggiare non devono essere trattati per durare per lungo tempo. Non vengono quindi impiegate sostanze chimiche, fertilizzanti e metodi di coltivazione che ne pregiudicano il sapore e favoriscono la perdita dei nutrienti e delle vitamine essenziali.

Mangiare un’insalata o un qualsiasi tipo di ortaggio come appena raccolto significa fare veramente il pieno di sostanze preziose, questo perchè spesso la raccolta avviene al giusto punto di maturazione dato che in 24 ore normalmente l’alimento raggiunge il negozio di fiducia. cosa che non avviene nelle grandi catene di distribuzione per le quali il cibo è raccolto troppo presto.

Il leit motiv dell’alimentazione a km 0 è “fresco”. Frutta e verdura cominciano a perdere il loro valore nutrizionale già al momento della raccolta, le vitamine A, C, E, e alcune del gruppo B cominciano a deteriorarsi e a diminuire.

Se pensiamo che l’esposizione dell’alimento alla luce artificiale, all’aria e le variazioni di temperatura fanno il resto pregiudicando la conservazione dei nutrienti allora risulta evidente l’importanza per la salute di consumare cibo locale per ottenerne il massimo beneficio in termini nutrizionali.

Mangiare alimenti a produzione locale significa consumare alimenti di stagione e inoltre meno passaggi subiscono per arrivare al consumatore meno sono contaminati e anche questo si traduce in beneficio per la salute. Si tratta quindi anche di una questione di sicurezza alimentare.

I coltivatori diretti vi possono anche spiegare come è coltivato il cibo, i metodi impiegati e inoltre alimentarsi a km 0 significa mantenere aree verdi e spazi agricoli nella comunità locale a tutto vantaggio anche dei nostri polmoni.

Lascia un commento

Gli esercizi di squat a corpo libero per rassodare cosce e glutei

Rigenerare la mente immersi nella natura

Leggi anche
Contentsads.com