All'Inter lo scudetto alla Roma la vittoria morale

Alla fine è andata come doveva andare. L’Inter ha vinto lo scudetto, la Roma seconda, la Fiorentina va in Champions e il Catania resta in A. Lo so che i tifosi di Roma, Milan, Parma, Empoli e Livorno non saranno tanto d’accordo con me, ma tutto sommato io sono felice anche se non tifavo per nessuna di queste squadre. A me bastava che nessuno dei miei “pazienti” crollasse nel “giorno della verità”, come lo hanno definito tutti i giornali senza un minimo di originalità (voto 5 per loro).

Tutti non avrebbero potuto vincere e ottenere quello che volevano e lo sapevamo, ma, ammettiamolo, tutta l’Italia non nerazzurra sperava che l’Inter si dimostrasse la solita squadra senza testa e senza cuore che nel momento del bisogno non sa tirare fuori gli attributi. Era già successo e molti speravano che accadesse anche oggi. E invece no. I nerazzurri hanno tenuto benissimo soprattutto se si pensa che per una buona oretta lo scettro è passato in mano alla Roma. L’Inter che ci conoscevamo o che credevamo di conoscere avrebbe gettato la spugna, ma loro in questo ci hanno delusi. Tanto di cappello a loro, ma la vittoria morale va alla Roma. Non solo perché l’Inter senza “aiutini” (arbitrali) e santi in paradiso (Ibrahimovic) forse non sarebbe a strombazzare sulle strade, ma anche perché credo che ci voglia più coraggio a non mollare mai anche quando sembra tutto scontato che strafare all’inizio per poi "sedersi sugli allori" e sperare che gli avversari si facciano male sbranandosi tra loro. Il vero campione non alza le mani 50 metri prima del traguardo, soprattutto se dietro riesce ancora a vedere l’avversario che lotta per non restare indietro, continua a correre come se il secondo gli fosse incollato alle terga. Rimanendo nella metafora della corsa, come si può far capire a quelli dell’Inter che il campionato italiano con tutte le squadre che ha e con il doppio girone, andata e ritorno, non è uno gara di velocità ma di resistenza?!

Comunque l’Inter ha vinto e la Roma non ha mollato nemmeno oggi. Avrà ancora la sua chance con l’Inter in Coppa Italia tra qualche giorno e allora sarà lei a dover dimostrare di non essere una squadra che si lascia abbattere.

Per il Milan vale lo stesso discorso dell’Inter. Ci si aspettava un crollo nel momento in cui serviva dimostrare il proprio valore. In questa caso almeno non c’era più di mezza Italia a gufargli contro, ma alla fine non si può dire che la Fiorentina non abbia meritato il suo posticino in Champion. E vabbé rossoneri, almeno cambiate coppa e panorama, altrimenti sai che noia sempre le stesse coppe?!

Comunque un’altra insufficienza oltre a quella dei giornalisti va ai tifosi. Per come si sono comportati in questi giorni – minacciare sommosse, schierarsi tutti contro uno mi sa tanto di bullismo – e per quelli dell’Inter al 5 dell’insufficienza aggiungiamo “un meno” perché oggi se ne sono bellamente infischiati del divieto di trasferta. Un bel inclassificabile va invece a tutti quelli che si sono premurati di far scoppiare risse e tafferugli qua e là. In questo caso non si tratta nemmeno più di bullismo, ma di pura ignoranza e scarsa educazione che se poi non siano state date o non le abbiano apprese per un difetto di intelligenza non si può sapere. Riassumendo quindi, atleti tutti vincitori, tra gli spettatori ancora troppi insufficienti e s.v. per eccesso di ribasso e… Beh, adesso che ci penso qualcuno che oggi perde c'è. Il nostro dottor Vitali, che domani pomeriggio, ahi lui, avrà l'ambulatorio pieno.

E da domani tutti a pensare alle coppe, al campionato europeo di calcio e infine tutti alle Olimpiadi di Pechino dove ci ritroveremo per parlare in particolare di aspetti artistico-medico-sportivi nella rubrica Salutando Pechino.

E poi ancora via con un altro campionato italiano. Che bello! Con un programma così fitto nei prossimi mesi non dovrò certo occuparmi di tifosi in crisi d'astinenza!

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