Amore a prova di risonanza

"Se mi ami dimostramelo!"
Chissà quanti fidanzati e fidanzate, mariti e mogli saranno stati messi di fronte al dubbio sulla sincerità del più nobile dei sentimenti e proprio dall'oggetto del loro desiderio!
Tanti, tantissimi e altrettanti saranno quelli già arrivati alla richiesta della fatidica prova d'amore!

Be', cari innamorati e innamorate, forse non ci sarà più bisogno di temere assurdi test o pericolosi atti di eroismo al limite della sopravvivenza.

Da oggi c'è qualcuno che lavora per voi. Un gruppo di ricercatori della New York University capitanato dall'antropologa Helen Fisher sta, infatti, cercando di dimostrare – nientemeno – che l'amore ha una base fisiologica misurabile e quindi visibile.

C'è però un piccolo problema: se non siete più che fedeli, anche col pensiero, rischiate guai grossi…
I ricercatori statunitensi si sono, infatti, messi in testa di poter dimostrare che l'amore per il proprio compagno/a è chimicamente speciale, che l'eventuale attrazione verso altre donne/uomini è di natura diversa e che questa diversità è apprezzabile con un imaging diagnostico.

Per farlo non disdegnano di usare qualsiasi mezzo, compreso quello di catturare un giornalista di Esquire, A.J. Jacobs, trascinarlo nei loro laboratori e sottoporlo a un bizzarro esperimento.

Quindi elettrodi piazzati in testa al povero malcapitato, risonanza magnetica pronta a immortalare ogni minimo cenno di attività cerebrale e via. Al giornalista vengono proposte in rapida successione foto della sua gentile signora e foto dell'attrice dalle labbra a canotto Angelina Jolie. I neuroni si svegliano, macinano acetilcolina, le macchine girano all'impazzata facendo un rumore infernale, le immagini sul monitor si accendono di lucine colorate… La risonanza immortala tutto ed è un tripudio d'amore. Si, ma per chi?!

Anche "il malcapitato" adesso comincia a preoccuparsi davvero. "Oddio, proprio tutto?" Jacobs inizia a sudare copiosamente… Poi, finalmente, il silenzio.

La cavia esce dal tunnel, qualche stretta di mano, sorrisi enigmatici da parte dei dottori del team. Jacobs si rimette camicia e scarpe ed esce dalla New York University più spaesato che mai. "Dov'è che ho messo la macchina? Ah sì, là".

Passa qualche giorno ed ecco i risultati via e-mail, un messaggio zeppo di dati e paroloni del quale il giornalista coglie il 40%. Ormoni, neurotramettitori, attività elettrica…
"Sì, va bene, ma in soldoni?! … Ah ecco … 'l'amore per la propria moglie è più cerebrale che passionale, ma l'attrazione sessuale per la propria moglie è molto intensa e paragonabile a quella provata per Angelina Jolie o chi per lei, con in più un quid di complicità che la rende specialissima'".
"Ahhhh! Adesso sì che si può tirare un respiro di sollievo"

Giusto un attimo, il tempo per far posto a un ghigno sarcastico: "Non mi freghi più cara! È oggettivo: io ti amo e ho le prove… in 3D!!!"

Fonte: direttamente "il malcapitato"

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