Animali nella Gioconda di Leonardo: ipotesi choc: è l'invidia!

Scovati animali sullo sfondo del celebre dipinto di Leonardo Da vinci. Lo studioso: sono una scimmia, un leone, un bufalo e forse pure un serpente. E’ l’invidia. Ma di chi?

Monna Lisa dei misteri. Non si riesce a svelare l’unico segreto che realmente sarebbe interessante, ovvero quello che ne spiega il fascino universale, ma in compenso spuntano ogni minuto nuovi misteri intorno a elementi che alcuni rilevano, o credono di rilevare, nel quadro. Il dipinto di Leonardo Da Vinci è sempre sotto la lente di artisti e scienziati. Troppo, forse, perché sulla Gioconda si è detto e scritto di tutto. Non sarà che dovremmo smetterla di scrutarla con sofisticati strumenti e tornare a guardarla nel suo totale splendore?

MOLTE IPOTESI BIZZARRE. Dell’opera di Leonardo non c’è dettaglio che non sia stato indagato e sottoposto al vaglio degli esperti. Dall’identità della modella su cui si sono fatte varie ipotesi: era Monna Lisa Gherardini moglie del fiorentino Francesco del Giocondo, da cui il soprannome dato alla donna ritratta “la Gioconda“? Era una sua amante? O un suo amante? E perché no, lui stesso, in una sorta di autoritratto accuratamente celato? Ai misteri nascosti nei particolari del volto: il sorriso enigmatico dietro cui alcuni vorrebbero che vi fosse la felicità di una donna incinta per la presenza rilevato attraverso apparecchiature speciali di un fine velo di mussolina, un velo che ai tempi in cui venne fatto il ritratto (Leonardo lo cominciò nel 1503) era usato solo dalle donne incinte e da quelle che avevano appena partorito, o i segni dentro gli occhi in cui alcuni vi  avrebbero letto le iniziali dell’Autore. E a proposito di segni, simboli e messaggi cifrati, alcuni si sono chiesti perfino se nella Gioconda non sia nascosto il segreto del Sacro Graal.

ANIMALI E INVIDIA SULLO SFONDO. A cotanta mole di studi e ipotesi non è sfuggito poi nemmeno lo sfondo del dipinto. Anche ciò che sta dietro la modella misteriosa si apre, infatti, a diverse interpretazioni. Alcuni si accontenterebbero di riuscire a identificare gli elementi salienti del paesaggio per tentare di capire, a distanza di cinque secoli (!!!) dove è stato dipinto esattamente per avere così ulteriori indizi sulla possibile identità del soggetto ritratto. Ma altri si spingono oltre, cercando anche qui segni e simboli.

L’ultimo in ordine di tempo, a pensare di averne trovati è lo studioso inglese Ron Piccirillo, secondo cui ruotando la tela di 90 gradi è possibile individuare nello sfondo ben tre figure di animali: una scimmia, un leone e un bufalo per l’esattezza. Per Piccirillo si tratterebbe di una allegoria: i tre animali prescelti le cui descrizioni erano presenti tra l’altro in manoscritti di Leonardo, che secondo lui sono relativi proprio al dipinto della Gioconda rappresenterebbero l’invidia. Ma secondo altri studi aggiornati, celati nello sfondo del dipinto ci sarebbero anche un coccodrillo o quello che potrebbe essere un serpente.

LA PROPOSTA “INDECENTE”. Che dire? A me sembra una delle più fantasiose e fastidiose ipotesi sulla Gioconda sentite finora. Di solito infatti queste uscite vengono fatte da persone con una gran voglia di far parlare più di sé che del quadro o che vogliono arricchirsi con la vendita di libri e articoli in cui spiegano i dettagli delle loro ipotesi e teorie. Alcune sono così innocue e bislacche che perfino Leonardo ci sorriderebbe su, se potesse sentirle. Altre lo farebbero rivoltare più probabilmente nella tomba. Non so in quale delle due possibilità possa essere ascritta quella di Piccirillo, ma mi lascia abbastanza indifferente.

Tra quelle elencate più sopra la più attendibile dal punto di vista scientifico sembra quella del velo di mussolina. Ma la verità è che finora nessuno è mai riuscito a svelare l’unica cosa che mi interessa veramente: cosa si nasconde dietro il fascino misterioso e immortale della Gioconda.
Quando si riuscirà a capire quello allora si potrà forse tornare a scrutarne altri aspetti. Sempre però senza perdere di vista il dipinto nel suo complesso, perché la paura è che a scrutarla con la lente, alla fine qualcosa si trova, ma magari è solo un’allucinazione creata dal cervello esasperato per l’impegno che ti illude facendoti vedere ciò che cerchi e finirla lì.

Avrei una proposta: stendiamo un velo di pietoso silenzio della Gioconda finché non esce niente di nuovo su cui poter fare un discorso serio. E’ così “indecente” tacere ogni tanto?!

LINK UTILI:
Un georadar per scovare la Gioconda
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