Bambini e ragazzi: lo sport per cominciare – II

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Com’è fatto lo sport ideale?
Non è una domanda dalla risposta semplice. Innanzitutto ci si dovrebbe chiedere “ideale sotto quale punto di vista?”; e poi non va dimenticata l’importanza del divertimento e del piacere nella pratica: cosa te ne fai di uno sport “ideale” se non ti piace?

Gli adulti hanno vari motivi per fare sport: c’è chi vuole tenersi in forma, chi lo fa perché glielo ha consigliato il medico, chi da bambino vedeva praticarlo il padre, la sorella o un cugino, chi pratica un gioco agonistico per il piacere della competizione, chi trova nella propria pratica una dimensione interiore gratificante…

In realtà siamo fatti per muoverci, giocare, sfidarci: basta guardare i giochi dei bambini, non appena il loro apparato motorio lo consente… giocano allo stesso modo delle scimmiette, e sicuramente i delfini (grandi e piccoli) si divertono ugualmente, pur con una diversa morfologia.

Certamente è giusto far conoscere e provare al proprio bambino tante specialità diverse, per arricchirlo di esperienze umane e motorie e per dargli la possibilità di scoprire e costruire le sue abilità. E, ad esempio, imparare a nuotare bene è una cosa eccellente.
Qui di seguito vorrei parlare, quasi in maniera astratta, delle caratteristiche di una buona attività sportiva per un bambino o un pre-adolescente.

Naturalmente non voglio parlare male di nessuno sport! Faremo un’analisi piuttosto distaccata di vari aspetti psicomotorî, senza considerare le emozioni che molti sport sanno dare, o la passione dei loro praticanti. Non terrò neanche conto delle varie, utili qualità che molti sport insegnano.

Una buona attività sportiva sviluppa tutto il corpo, e non si concentra su alcuni distretti (come la corsa, ad esempio). Un’altra buona caratteristica è che non sia privilegiato (o maggiormente stimolato) un solo lato del corpo, come invece accade ad esempio nella maggioranza degli sport con attrezzi (tennis, scherma, lanci dell’atletica).

Una buona attività sportiva, inoltre, sviluppa in maniera piuttosto armonica un insieme di caratteristiche psicomotorie: velocità, forza, resistenza muscolare, articolarietà, potenza aerobica, coordinazione… Molte discipline invece sono focalizzate sull’espressione di una o poche qualità, come la corsa di fondo o il tiro con le armi.

È anche bene che l’attività permetta a chi la pratica di assumersi delle responsabilità e fare delle scelte strategiche; in questo senso privilegerei le specialità individuali sugli sport di squadra. Trovo estremamente educativo, da un punto di vista pedagogico, che la vittoria, la sconfitta, le scelte di allenamento dipendano da una persona sola.
Nonostante questa possa sembrare una scelta “non socializzante”, certamente non lo è. Non è vero che chi gioca in sport di squadra sviluppa un maggiore senso di socializzazione, o più facilità ai rapporti interpersonali.

Osserverei anche il tipo di respirazione insegnato o richiesto dalla disciplina: sarebbe bene che nella pratica non fosse necessaria alcuna particolare tecnica respiratoria (come accade nel nuoto, o ad esempio nel biathlon nordico o – in generale – nelle gare di tiro di precisione).

Valutate anche la complessità dei gesti che vengono richiesti dalla pratica (più e alta meglio è), e la loro variabilità: uno sport nel quale si fanno per ore sempre gli stessi movimenti (ciclismo, canottaggio, corsa…) offre stimoli meno arricchenti rispetto ad uno più variato.

Molti hanno trovato questo sport ideale nella ginnastica artistica. Ai bambini di solito piace molto fare le capriole, saltare, arrampicarsi, camminare sulla trave…
La ginnastica, nonostante l’estremo rigore ed eleganza che richiede, è forse per certi versi la disciplina pià vicina alla vita delle scimmiette! Se insegnata bene (scegliete, se del caso, una società seria non ossessionata dall’agonismo) è veramente in grado di formare un bell’atleta, pronto ad acquisire la tecnica di qualsiasi sport, abile, forte e coordinato; ed un carattere forte e coraggioso.

Altre persone, invece, hanno guardato alle arti marziali. Ma ne parleremo la prossima volta!

Image courtesy rocciaeneve.it

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