Bambini e ragazzi: lo sport per cominciare

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Nella scelta di un’attività sportiva per il proprio bambino non si dovrebbe mai dimenticare che le due cose più importanti per una persona che pratica sport sono il divertimento e la gratificazione.
Recentemente, un mio amico romano – grande tecnico di arti marziali cinesi – mi ha domandato perché, secondo me, una persona si ritrovasse a praticare una disciplina sportiva per nulla popolare, come ad esempio può essere da noi lo slittino, il curling o il pattinaggio di velocità…

Il piacere di una pratica sportiva ha molte motivazioni: l’associazione con un ricordo personale molto piacevole; la memoria di un campione di quello sport che ci ha incantati per l’eleganza dei gesti, la virilità del gesto o il carisma; il fatto che una persona a noi vicina ci abbia invitato a provare… ognuno di noi ha le sue storie.

Solitamente la gratificazione viene dai risultati, cioè dal fatto che il praticante ai suoi esordi (solitamente da bambino) scopre di essere forte, di fare le cose meglio degli altri (diverso è invece il discorso per un atleta già forte che passi ad un’altra disciplina). Se da piccolo tu ed i tuoi amici andate a scuola in slittino, prima o poi qualcuno si accorge di andare meglio degli altri… se ci prende gusto, ci sono buone prospettive che continui anche da grande, e vi dedichi diverse ore a settimana.

Quando pensiamo alla pratica sportiva del nostro bambino teniamo sempre presenti questi aspetti, non si può costringerlo a fare una cosa regolarmente per mesi o anni solo perché “gli fa bene”. Uno dei migliori modi di educare qualcuno è far nascere il desiderio di fare, o di essere.

Domani vedremo gli aspetti più specificamente psicofisiologici dello… sport ideale.

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