di Gianfranco Di Mare
Performance Engineer
Nei post precedenti abbiamo capito alcune cosette sulla performance:
più ci alleniamo, più ci stanchiamo, e il rendimento si abbassa se dopo esserci allenati molto ci alleniamo di meno, o smettiamo di allenarci, cominciamo
a rendere di più se però continuiamo ad allenarci di meno, dopo un po’ il livello della performance scende se vogliamo prolungare il periodo di forma dovremo ricominciare ad allenarci duramente; ma inizialmente la fatica farà scendere la forma, e questo può essere pericoloso se intanto dobbiamo essere in forma…
Fin qui è abbastanza semplice, direi.
Quando raggiungiamo un certo stato di forma e lo manteniamo per un po’, questo stato si chiama – evocativamente – plateau (vuol dire piatto, pianoro, altipiano…) Nell’immagine di apertura ne vedete un esempio.
I preparatori atletici delle Squadre Nazionali ai Mondiali di Germania hanno tutte un sogno (a parte vincere la finale…): portare tutti gli atleti contemporaneamente al massimo plateau di prestazione individuale e tenerli lì costantemente dalla prima all’ultima partita.
Diciamo subito che, più che di un sogno, si tratta di un’utopia!
Naturalmente il discorso interessa tutti gli atleti ed i praticanti di qualsiasi sport, a qualsiasi livello…
Come fare, allora? Ne parliamo la prossima volta.
Image courtesy iso.vilspa.esa.es