Claude Debussy: 150 anni la nascita. Omaggi in tutto il mondo

Il 22 agosto del 1862 nasceva a Saint-Germain-en-Laye Claude Debussy. Ecco chi era e gli eventi già organizzati per celebrare l’importante anniversario

Ancora un compleanno illustre da festeggiare qui su Arte e salute. Dopo Emilio Salgari ieri, un altro artista illustre compie virtualmente 150 anni. Tanti ne avrebbe infatti Claude Debussy, uno dei massimi compositori francesi, nonché protagonista con Maurice Ravel dell’impressionismo musicale.

E tutte le grandi sale da concerto del mondo, da Salisburgo a Parigi, da Londra a Roma, si apprestano a celebrare la figura del grande musicista, artefice di un linguaggio unico, che molto deve all’odiato Wagner, con il quale ha in comune la concezione del discorso musicale aperto e continuo, ma che sviluppa in maniera diversa e personale. Per l’occasione su Radio 3 andrà in onda una puntata speciale della Stanza della Musica dedicata interamente al compositore, in diretta dalla Sala M di via Asiago, Roma oggi, mercoledì 22 agosto alle ore 22.00.

Tra gli ospiti la violoncellista Silvia Chiesa e il pianista Maurizio Baglini (gli altri artisti sono il flautista Carlo Tamponi, il violinista Marco Rogliano e la pianista Gloria Campaner).

Debussy, con le sue innovazioni formali e armoniche, con l’uso della scala esatonale e i suoi continui espedienti extratonali, innova il linguaggio musicale, al pari di quanto hanno fatto i maestri dell’impressionismo Claude Monet o Paul Gauguin nella pittura.

A lui e al suo mondo sonoro si sono ispirati alcuni compositori quali Olivier Messiaen, Igor Stravinsky e Béla Bartók. Ma anche musicisti contemporanei come Pierre Boulez, per la ”qualità formale di questa musica che si evolve continuamente, senza passi indietro”, ha dichiarato il compositore e direttore d’orchestra.

DEBUSSY IL “RIBELLE”. Dopo 12 anni di studi fittissimi al Conservatorio di Parigi, nel 1884 vince il prestigioso ‘Prix de Rome’ grazie alla scena lirica ‘L’enfant prodige’, e si trasferisce nella città eterna dove rimane dal 1885 al 1887. Antiwagneriano, come tutti i suoi connazionali dell’epoca, va al teatro di Wagner a Bayreuth nel 1890 e nel 1891, affascinato dalla musica del genio tedesco. E in quegli anni si forma come compositore, rivelando il suo debito verso il creatore della ‘Tetralogia’.

Debussy si appoggia alla tradizione classico-romantica, con immersioni nella musica di circoli culturali non europei, come le composizioni eseguite dalle orchestre gamelan di Giava o indonesiane. L’Esposizione Universale di Parigi del 1889 ha un’influenza decisiva sul compositore, perché in quell’occasione scopre la musica russa, giavanese e araba, introducendo questi suoni nelle sue opere.
Uno dei migliori esempi di impressionismo musicale è la sua composizione per pianoforte ‘Pagode’, contenuta nella suite ‘Estampes’, con immagini dal sapore chiaramente orientale, ottenute grazie all’effetto percussivo dei suoni del pianoforte con il pedale, nonché con l’uso di scale pentatoniche.

Debussy applica il suo linguaggio musicale anche nell’opera lirica, con ‘Pelleas et Melisande’, che però riflette molto l’interesse del compositore per il barocco francese. L’opera, tratta dall’omonimo dramma di Maurice Maeterlinck, che scrive anche il libretto, va in scena all’Opera-Comique di Parigi il 30 aprile del 1902. Ed alla prima è un fiasco clamoroso. Complice anche la scelta della protagonista, che avrebbe dovuto essere la compagna di Maeterlinck, Georgette Leblanc, ma che per volontà del direttore del teatro, compiacente Debussy, viene sostituita dall’americana Mary Garden. La cosa fa infuriare Maeterlinck, il quale fa distribuire fuori del teatro volantini ingiuriosi nei confronti dell’opera e organizza perfino una claque di disturbatori. Ma con la seconda rappresentazione arriva il trionfo.

A dispetto degli inizi non facili, dovuti alla famiglia originariamente ricca ma diventata povera, Debussy diventa uno dei compositori più importanti della sua generazione e della storia della musica occidentale. Muore il 25 marzo del 1918 e viene seppellito nel cimitero di Passy, vicino a Parigi, dove il suo corpo riposa tutt’oggi. La Francia ha sempre riconosciuto il genio di Debussy, tanto da imprimere il suo volto sulla banconota da venti franchi, in circolazione dal 1980 fino all’introduzione dell’euro nel 2002.

Fonte: Adnkronos

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