Coi cattivi ragazzi della danza il balletto classico si fa più "maschio"

Metti che un giorno, un talentuoso ballerino di danza classica scopra che le "scarpette gli vanno strette" e al punto da fargli desiderare di trovare un modo per far emergere quella sua fisicità esplosiva, confinata per anni dentro un gabbia fatta di tecnica e figure precostruite da ricalcare con una perfezione ossessiva e maniacale e che in questo desidero scopra di essere in buona compagnia….

Cosa potrebbe accadere?
Che il nostro insofferente ballerino e i suoi compagni appendano le scarpette al chiodo per darsi a qualcosa di più "maschio"? che lascino la calzamaglia alle loro colleghe in tutù per passare in blocco a un genere di danza meno polveroso?

E se invece succedessero entrambe le cose e il nostro intrepido gruppo di "ribelli" si inventasse un nuovo modo di fare danza mischiando diversi generi apparentemente lontani e antitetici?

Ma perché rimanere nel campo delle ipotesi quando tutto questo è successo davvero e ha portato alla nascita del Rasta Thomas' Bad Boy of dance, un gruppo che oltreoceano sta mietendo successi e consensi tra pubblico ed esperti?!

Il leader e fondatore che un bel giorno ha deciso di prendere tutto il suo bagaglio di lavoro ed esperienza con i canoni della danza accademica e del balletto di repertorio classico in particolare, per mischiarlo sapientemente con hip hop, tap, tango e quant'altro potesse servire a far emergere quel qualcosa che lui e i suoi compagni sentivano di avere ancora nascosto dentro di loro come una carica pronta ad esplodere è, come dice il nome del gruppo, Rasta Thomas, un acclamato e pluripremiato ballerino classico che oltre a innumerevoli esperienze nel campo del balletto vanta anche partecipazioni cinematografiche come in "one last dance". Classe 1981, il nostro capitano coraggioso si è conquistato così, ballando fuori dagli schemi, la fama di essere "un misto tra Baryshnikov, Bruce Lee e Michael Jackson" e i suoi compagni avventura non sono da meno.
Nel presentare lo spettacolo portato dal gruppo di Thomas al Filene Center (Wolf Trap) di Vienna, una piccola località vicino Washington DC, il 16 giugno, la giornalista Lisa Traiger del Washington Post, parlava di un "eclettico programma" a base di "numeri con bambole gonfiabili alternati a performance su  musiche che avrebbero accostato, tra gli altri, Moby a Mozart e Prince a Chopin".

Un mix davvero singolare e coinvolgente come tutti gli spettacoli dei Rasta Thomas' Bad Boy of dance e lo si evince anche dai video che ho riportato qui sopra come assaggio del loro repertorio. "Il mio prodotto è più giovane, più fresco e più sexy. È divertente. – ha detto Thomas alla Traiger – Sto cercando di presentare il balletto in una versione più accattivante, con i più giovani, i più affamati, i più versatili ballerini che possono fare classico, ma anche hip hop, tap e jazz." "La scuola accademica mi ha dato la conoscenza e l'intuizione di portare la danza oltre. Ormai c'è una compagnia classica in ogni stato e tutti fanno le stesse cose. – ha spiegato ancora il ballerino – Noi abbiamo bisogno di un nuovo repertorio che attragga un pubblico nuovo…  altrimenti staremo ricreando qualcosa come in un museo e io non voglio essere come un oggetto appeso al muro."

Non so se i ballerini classici più fedeli alle tradizioni e impermeabili a qualsivoglia forma di evoluzione della danza classica saranno contenti di essere paragonati a pezzi da museo, ma non potranno comunque dire che il nuovo genere di Thomas e compagni abbia dimenticato o dovuto rinnegare anni e anni di lavoro alla sbarra per strizzare l'occhio a generi più giovani e accattivanti. Diciamo che è un nuovo modo di intendere la danza classica, esplosivo e ad alta carica energetica.

Obiettivo raggiunto, quindi, per i Rasta Thomas' Bad Boy of Dance.

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