Con Pistorius ed MTV anche l’olimpiade di Pechino cambia musica

La musica non piace? Basta cambiarla e per cercare di scalzare la litania di Pechino 2008 scendono in campo atleti e vj. Dei primi fa parte Oscar Pistorius che col suo disco ha messo in musica la bellissima storia di cui è protagonista, dei secondi fa invece parte Francesco Mandelli che con Play 4 your rights, la prima trasmissione "agonistica" di Mtv , sta cercando di rilanciare il senso vero dello sport e delle olimpiadi.

L'Olympic dream di Pistorius. "Canto il sogno di partecipare alle olimpiadi" diceva Oscar Pistorius qualche giorno fa presentando il disco "Olympic dream" che ha inciso tra un allenamento e l'altro per beneficienza. Purtroppo il sogno è ormai svanito. Scoppiato come una bolla di sapone, forse più per ragioni politiche che sportive come hanno scritto molti quotidiani in questi giorni o forse solo per una fredda legge di numeri, racchiusa come giustamente ci ricorda Guido Tedoldi di Come se fosse sport in quei 30/100 di secondo che lo separavano dall'avere il posto sicuro nella staffetta 4X400 del Sud Africa. Un tempo infinitesimale che ha messo il suo destino olimpico nelle mani degli uomini. E gli uomini hanno deciso che "No! Oscar Pistorius non merita di andare a Pechino coi normodotati". Giusto … sbagliato … Fatto sta che l'Olimpiade ha perso l'ennesima occasione di dare un senso a se stessa e alla sua millenaria storia.
Di sé dice di essere "soltanto un atleta che vuole correre e … vincere qualche medaglia". Purtroppo per lui, ma per fortuna nostra, non è solo questo. Il ragazzo che corre sulle protesi in carbonio così naturalmente da fargli saltare il muro troppo alto che separa il mondo dei disabili da quello dei normodotati, è un esempio di coraggio nell'affrontare la vita con le gioie e i dolori che sempre procura, non solo per altri che condividono con lui l'esperienza della disabilità, ma anche per tutti gli altri che, credendosi normodotati per diritto di nascita, non pensano che il confine tra l'abile e il dis-abile possa diventare così sottile che a scavalcarlo, in un senso o in un altro, è un attimo.

E allora Pistorius la sua storia l'ha messa prima per iscritto nel libro Dream Runner, già presentato a Milano e poi nel disco Olympic dream, in uscita il 23 luglio (Pistorius nella foto per Tv Sorrisi e canzoni). Per la verità sono solo due i brani scritti appositamente per lui – Olympic dream che da il titolo all'album e Run boy run – gli altri dodici sono cover di brani tratti dalle colonne sonore di film famosi e particolarmente significativi per la sua storia personale come Blade runner, Momenti di gloria, Forrest Gump, Rain man, remixati in chiave dance.
"L'idea di incidere un disco è stata di Federico Russo – spiega Pistoriusma io non canto perché non è il mio lavoro: le mie sono solo spoken words, parole recitate anche se i concetti espressi sono importanti. Però mi sono divertito tantissimo in questa nuova esperienza e il fatto che gli incassi vadano in beneficienza è un modo per rendermi concretamente utile agli altri non soltanto con le parole o col mio esempio sportivo". Lo hanno detto anche Max Millian, il produttore del disco e Federico Russo: "Oscar ha una bella voce e grande musicalità, ma volevamo farlo cantare perché è un'atleta e il suo mestiere è lo sport".

Olympic dream comunque non è la sua prima esperienza musicale assoluta: nell'aprile scorso era già comparso nel videoclip della canzone Via le mani dagli occhi dei Negramaro. Chiusa questa parentesi e saltato l'impegno alle olimpiadi di agosto gli rimangono molti altri impegni sportivi e non che gli stanno a cuore come le paraolimpiadi di settembre e un progetto di assistenza alle vittime delle mine antiuomo.

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