Cucina curiosità: il formaggio con miele l’ha inventato Giotto

Tra storia e leggenda ecco come nasce l’abbinata miele e formaggio che oggi apprezziamo. Giotto ci conquistò la stima di Cimabue, ma l’ha inventata lui? Scoprilo nel post

L’abbinata miele e formaggio? L’ha inventata Giotto. Lo rivela Paolo Massobrio nella rubrica di Avvenire In viaggio con gusto. Fu lui, secondo un’antica leggenda riportata dal noto gourmet, a mettere insieme per la prima volta il salato dei prodotti caseari con il dolce della sostanza zuccherina per eccellenza e a offrirlo al maestro Cimabue.

STORIA. Giotto, infatti, nacque a Vespignano di Vicchio nel Mugello da una famiglia di contadini che, come molte altre, si era inurbata a Firenze e, secondo la tradizione letteraria, finora non confermata dai documenti, aveva affidato il figlio alla bottega di un pittore, Cenni di Pepi, detto Cimabue, iscritto alla potente Arte della Lana, che abitava nella parrocchia di Santa Maria Novella. Ma come spesso accade dove la storia lascia vuoti o dubbi, la leggenda si insinua per tentare di colmare le lacune con colore.

LEGGENDA. Riporta il Vasari che a Vespignano, nei pressi di Vicchio, nasce intorno al 1266 tal Agnolo di Bondone detto Giotto. Si dice che ancora ragazzo fosse mandato a badare un gregge di pecore e che nelle lunghe ore trascorse in campagna si dilettasse un giorno ad incidere la figura di una pecora su di un sasso con una pietra appuntita; Cimabue, pittore di fama, passando in quella valle mugellana, avrebbe scorto il disegno del giovane Giotto (nella foto un dipinto che ritrae l’incontro): incuriosito da tanta abilità, si sarebbe soffermato a parlare con il giovane e questi avrebbe offerto subito allo straniero parte dello spuntino che stava consumando: una ciotola di ricotta addolcita con il miele.

Cimabue, dopo aver accettato l’offerta, avrebbe proposto a Giotto di seguirlo a Firenze a far pratica di pittura nella sua bottega per diventare un vero pittore; Giotto, con il consenso di suo padre, lo seguì a Firenze. Oggi, se passate per Vicchio qualcuno vi potrà indicare il ponte presso il quale avvenne l’incontro e, a Vespignano, la casa natale di Giotto. Ma ancora meglio vi potrà parlare del suo amato formaggio. Nel Mugello la ricotta continua ad essere come nel ‘300 un prodotto importante spesso presente nella alimentazione quotidiana. Infatti si ritrova come ingrediente principale in tantissimi preparati dolci o salati, sia crudi che cotti. Basta ricordare la torta di ricotta ed i tortelli con ricotta e spinaci. Fresca si può consumare tal quale semplicemente salata, come dessert con confetture di frutta oppure, nel modo più tradizionale e gustoso, con miele d’acacia aggiunto sul piatto di portata. Tradizionale l’uso della ricotta fresca accompagnata alla “pattona” di farina di marroni del Mugello.

La leggenda non dice quindi che è stato Giotto a inventare la ricotta col miele ma solo che la mangiava e che la gradiva, se ha pensato di offrila al grande Cimabue come atto di stima e gratitudine. Tuttavia, ci sono molti dubbi sul fatto che abbia inventato lui la singolare associazione. Anzi, è quasi certo che non l’abbia fatto. La stessa associazione ricotta e miele è citata, infatti, anche in un passo del nuovo testamento attribuito ad Isaia che dice molto chiaramente:

Se volete saperne di più su questo sposalizio tra dolce e salato, e imparare ad abbinare ad ogni tipo di miele il formaggio giusto, trovate tutte le informazioni necessarie su Alimentipedia

Lascia un commento

Idee per San Valentino: champagne e petali di rosa…

Farmaci omeopatici, l'Unione europea impone una normativa ma i guru della medicina italiana non ci stanno

Leggi anche
Contentsads.com