Depressione, sotto accusa il cibo spazzatura (la scoperta dell'acqua calda)

In questi giorni, dando un’occhiata a Repubblica.it, ho trovato una notizia che suona un po’ come la scoperta dell’acqua calda: il cibo spazzatura non solo alimenta patologie come l’aterosclerosi e le malattie cardiache ma anche la depressione.

Ma va!!! Noi ve l’avevamo già detto qui e qui e ve lo aveva detto persino Luca Speciani qui.

Non me la prendo con il giornalista di Repubblica che anzi ha fatto egregiamente il suo lavoro, riportando lo studio spagnolo pubblicato sulla rivista Plos One 1 condotto dai ricercatori dell’Università di Las Palmas di Gran Canaria i quali hanno rilevato che chi consuma molti grassi trans vede aumentare fino al 48% il rischio di sviluppare la depressione.

I ricercatori hanno seguito per undici anni 12.059 volontari analizzandone la dieta, lo stile di vita e le malattie e attraverso un questionario hanno stimato l’assunzione di grassi insaturi trans, acidi grassi monoinsaturi e grassi da cucina, come olio d’oliva, olio di semi, burro e margarina.

Almudena Sánchez-Villegas, coordinatrice della ricerca, – riporta Repubblica – spiega:

“Negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento dell’incidenza dei disturbi depressivi che è andato di pari passo con un cambiamento radicale delle abitudini alimentari, ottenuto con l’introduzione nella dieta di molti grassi insaturi. Lo scopo del nostro studio è stato quello di valutare proprio il modo in cui la dieta e i vari sottotipi di grasso possono incidere sul rischio di depressione“.

E per concludere i consigli del nostro Speciani: 

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