Dieta Dukan news: "malati di mente", il guru tradisce gli obesi

Pierre Dukan, il guru del dimagrimento che ha messo a dieta star e principi e principesse in tutto il mondo torna a far parlare di sé. Ma questa volta le sue esternazioni hanno tutta l’aria di essere un autogol in piena regola. Secondo quando riportato con gran celerità da vari media, il signor Dukan ha detto che “gli obesi sono malati di mente“, peggio degli “emarginati della società“.

Il suo intento, come ci spiega anche la nostra Giusy Capuozzi su Wellness & performance, era di dimostrare che lui ha agito sempre con le migliori intenzioni perché – sostiene – “soffre vedendo quelli che hanno dei chili in più” e “vorrebbe aiutarli a risolvere il loro problema“. Ed è convinto di poterlo fare perché sa che il loro “è un problema mentale“. “Non ho mai incontrato un obeso che mi abbia detto: sto bene, ho il cervello a posto” afferma, infatti, il medico. Anzi, ex medico, dato che il suo metodo mai sottoposto a vaglio scientifico e il suo modo di agire decisamente sopra le righe, hanno creato parecchi malumori tra i colleghi al punto che mentre i colleghi d’oltralpe si interrogavano se ci fossero gli estremi per punirlo lui ha deciso di “radiarsi da solo”. L’ennesimo coup de theater del guru, come estremo tentativo di cavarsi dai guai, facendo parlare di sé e magari passare pure da vittima della gelosia dei colleghi.

Stavolta non ha ottenuto però l’effetto sperato. E, oltre a non essere riuscito a convincere i colleghi e il mondo delle sue buone intenzioni, ha fatto pure infuriare i suoi primi sostenitori, ovvero quei pazienti che fino a ieri avrebbero dato fondo a tutti i loro risparmi pur di farsi seguire da lui o da uno dei suoi seguaci. I più increduli infatti sono proprio loro: “I grassi malati di mente” come li chiama lui.

E SE QUESTA VOLTA AVESSE RAGIONE? A me le sue esternazioni non scioccano più di tanto. Primo perché non ho mai creduto in lui che considero troppo arrivista ed egocentrico per poter fare davvero l’interesse di qualcuno di diverso da se stesso, né ho mai creduto nel suo metodo, che trovo addirittura demenziale. Secondo perché penso che tutto sommato questa volta non ha detto una cosa poi così sbagliata.

Ha sbagliato modo, perché “malati di mente” fa pensare al clichè del pazzo che crede di essere Napoleone o va in giro con lo scolapasta in testa, e motivazione in quanto al fatto che lui sia il buon samaritano non crede nessuno. Tuttavia, è vero che le motivazioni psicologiche e i disagi mentali veri e propri sono tra le principali cause di obesità. E sono pure tra le principali le conseguenze. È vero che “si può diventare grassi anche per gravi patologie, per fattori ereditari, scompensi ormonali“, come ci ricorda giustamente Wellness & performance. Ma non si tratta che di una minima parte dei casi. La maggior parte dei pazienti sovrappeso o obesi, e parliamo di oltre il 90 per cento, diventano tali per cattive abitudini alimentari e/o motivazioni psicologiche. Diciamo che quella del problema organico è la scusa che spesso ci raccontiamo per giustificare l’incapacità a rimettersi in forma o per non cercare aiuto e metterci a dieta: “non è colpa mia, mi ingrassa anche un bicchiere d’acqua” poteva convincerci un decennio fa. Ora invece lo sanno anche i bambini che il peso dipende dal bilancio tra le entrate (il cibo) e le uscite (il dispendio energetico per vivere, lavorare, studiare e fare sport). Di solito si ingrassa o perché si magia troppo o perché ci si muove poco. Più spesso per entrambe le cose. E i motivi che ci portano ad adottare questi comportamenti deleteri per il nostro peso sono essenzialmente quelli detti prima: cattive abitudini, spesso apprese in famiglia o acquisite a causa di altri stili di vita (ritmi frenetici, noia, …) e motivazioni psicologiche. Al cibo tendiamo ad attribuire fin troppo spesso significati che non ha. Cibo come premio, cibo come medicina per combattere lo stress, la noia, riempire vuoti, consolare dagli insuccessi o dalle delusioni, coccolarci quando stiamo bene ma soprattutto quando stiamo male o non ci sentiamo abbastanza amati. Ammettiamolo: nella nostra società il cibo è soprattutto un surrogato dell’amore e della felicità.

Dukan ha ragione quando dice che “la felicità distoglie dalla ricerca del cibo“. Ma si dice anche che “chi è felice non si ammala“, perché l’equazione non è perfetta. Si può essere felici e ingrassare lo stesso perché si hanno abitudini sbagliate. Così come si può essere infelici e dimagrire perché la nostra infelicità trova un modo migliore di esprimersi nel rifiuto del cibo, piuttosto che nella sua ricerca spasmodica.

Inoltre Dukan sbaglia a generalizzare quando dice: “Non ho mai incontrato un obeso che mi abbia detto: sto bene, ho il cervello a posto“. Infatti questa affermazione, se anche fosse vera (e non lo è perché molti obesi negano fino alla noia di essere infelici, malati o depressi), non dimostra che la malattia mentale è la causa dell’obesità. Può anche essere la conseguenza. E per molti di fatto è così. Ma non perché lo dice lo studio secondo cui “l’obesità fa male al cervello e accelera il declino cognitivo“, citato dal Corriere Salute. Bensì perché essere obesi anche se ci si diventa solo per cattive abitudini e quindi senza disagi mentali preesistenti, alla fine limita la vita, condiziona le scelte di lavoro, le relazioni affettive, mina la salute e, in definitiva, genera o aggrava il senso di infelicità e la necessità inconscia di trovare nel cibo consolazione. Si crea, cioè, quel circolo vizioso che da qualche chilo di troppo porta alla grave obesità.

Dukan sbaglia infine nelle conclusioni. Perché se ammetti che l’obesità “É un problema mentale” la tua terapia dovrebbe essere anche di tipo mentale. Lui invece propone un approccio dietetico che non ha alcuna valenza scientifica e che rischia soprattutto di risultare dannoso per la salute e diseducativo dal punto di vista alimentare, senza spostare di una virgola il significato che una persona attribuiva al cibo prima di diventare obesa. Non se ne occupa proprio: il suo non è un approccio integrato medico-dietetico-psicologico, che è l’unico possibile a meno che, appunto, il sovrappeso non sia lieve e le cause non vadano cercate solo in cattive abitudini apprese. Il suo metodo è puramente dietetico e può far dimagrire giusto i vip con un chilo o due di troppo. Non chi ha un problema vero e dovrebbe affrontarlo da ogni punto di vista, se vuole davvero risolverlo in modo definitivo.

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