Dimagrire con i pesi – A proposito: e la cyclette?

Quando andiamo in palestra, scopriamo che quasi sempre una cyclette o un attrezzo simile sono parte integrante della sua attrezzatura. Non potevamo non parlarne in questa sede…

In palestra la cyclette viene proposta per tre finalità:
come riscaldamento iniziale (non è una buona idea, ci torneremo); come metodologia preliminare di lavoro per utenti che hanno bisogno di un approccio estremamente graduale all’attività motoria a causa ad esempio di eccessivo sovrappeso, lassità articolare, incidenti o operazioni di vario genere; come strumento per “bruciare i grassi con un’attività aerobica”; per dare alle signore l’illusione di fare attività aerobica.
Come stanno le cose?

Per non farvi perdere tempo prezioso, vorrei sottolineare – fermo restando un vostro legittimo piacere di passare alcuni minuti o diecine di minuti su una cyclette – che l’utilità dimagrante di questo attrezzo è alta se viene utilizato per un’attività intensa, e non blanda: il consumo energetico e l’effetto wellness ottenibili con la cyclette sono alti solo se la utilizzate in maniera simile alla corsa: altrimenti è solo un modo piacevole di sgranchirsi (parzialmente) le gambe. Dunque frequenza cardiaca (dopo l’iniziale riscaldamento) almeno a 100/120 pulsazioni al minuto, e tempi di lavoro di almeno 40 minuti per volta (da raggiungere eventualmente con gradualità), con un totale settimanale che, per avere un impatto significativo, dev’essere a mio parere di almeno 4 ore. Frequenza minima, 3 volte a settimana.

Se volete, troverete a partire da qui gli articoli che ho dedicato alla corsa come attività dimagrante, da cui trarre riferimento; a partire da qui, invece, trovate informazioni per cominciare a correre.

Anche per la cyclette insomma – come per qualsiasi attività fisica – vale la regola dei chilogrammetri: il dispendio energetico dipende da quanto duramente pedalate, e per quanto tempo.

La cyclette presenta dei vantaggi sulla corsa come pratica di fitness? Certamente:
permette di graduare praticamente da zero l’intensità dello sforzo: eccellente, quindi, anche per chi vorrà poi passare alla corsa; l’assenza dell’impatto col terreno rende praticamente assenti potenziali microtraumi; piova, nevichi o tempesti, caldo torrido o bufera di sabbia, con la cyclette state al chiuso…
Quali, invece, gli svantaggi della cyclette rispetto alla corsa?
azione muscolare molto limitata, e concentrata su alcuni gruppi (quadricipiti [la parte anteriore delle cosce] e secondariamente polpacci), che si può estendere un po’ se si varia la tecnica di pedalata come nelle lezioni di spinning o se si pedala in maniera più tecnica; l’azione del quadricipite è quasi solo concentrica (il muscolo lavora praticamente solo in accorciamento); inoltre, nel principiante il polpaccio lavora solo  in contrazione isometrica (statica); impegno energetico per chilometro molto più basso (circa 1/6 o meno) rispetto alla corsa: per ottenere un impegno simile ad un chilometro di corsa si devono percorrere almeno 6 chilometri in bici; possibili disagi al coccige se la sella non è adatta a noi; sostanziale monotonia dell’azione: molto più divertente ed emozionante una bici da cross e andarsene per campagne!

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