Festival di Sanremo 59 auguri

Eccoci qua! L'anno scorso, sembrava che per il Festival della canzone italiana, malato e ormai reso moribondo da cinque giorni di emorragia continua d'ascolti, non ci fosse più nulla da fare.
E invece il 59° Festival di Sanremo è arrivato e ci risiamo tra canzoni, gossip, scandali, polemiche, novità, nuove proposte e vecchi ritorni.

Si prospetta una settimana faticosissima per i cantanti in gara, lo staff della trasmissione, i cronisti che dovranno dar conto di tutto ciò che succede dentro e fuori dall'Ariston, i critici, noi spettatori e i poveri sanremesi che, se non hanno la fortuna di avere almeno un negozio, in questi giorni vivranno praticamente sotto assedio.

Mi auguro quindi di no, ma è possibile che nei prossimi giorni la salute di qualcuno cominci a vacillare. Per questo motivo riapro ufficialmente Clinica Sanremo che l'anno scorso ha avuto davvero tanto da fare, tra crisi di nervi, minacce di tentato suicidio, perdita di voce e appunto emorragie e moribondi da salvare.

Già nei giorni scorsi in realtà interventi medici sono stati invocati a gran voce. Vedi la querelle sulla canzone di Povia su cui però i medici saggi si sono ben guardati dal fare dichiarazioni in merito alla "possibilità di guarire dall'omosessualità" semplicemente perché non si può guarire da qualcosa che non è una malattia.
Non ho aggiunto nulla nemmeno io, anche perché volevo dare una chance al cantante: se nel testo la parola "guarigione" non compariva non si poteva fare un processo sull'uso di un tempo imperfetto, anche perché dal mio punto di vista, se dobbiamo accettare che un eterosessuale dopo anni di matrimonio con o senza figli, decida che la felicità si può trovare solo con un altro individuo dell'altro sesso, dobbiamo anche accettare che un giovane omosessuale decida di scegliere la via opposta. Magari ha ragione Cecchi Paone quando dice che in questi casi non era omosessuale o eterosessuale prima, ma magari le persone cambiano.

Intanto il testo di Povia ha già fatto una vittima illustre.  Non il cantante che ha già fatto sapere di fregarsene delle manifestazioni gay annunciate contro di lui, ma del povero Luca Laurenti che ha dovuto pretendere pubblicamente che la si smettesse di chiedergli "se è lui il Luca della canzone"
Per fortuna la prende ironicamente, ma ricordo che nelle scuole tormentoni come questi possono davvero distruggere la vita di ragazzi che, omosessuali o no, hanno il diritto di essere lasciati liberi di vivere in pace.

Comunque alla fine il testo della canzone è uscito e anche se non si parla esplicitamente di guarigione e resta il discorso appena fatto, Povia ha proposto un brano pieno di stereotipi e banale a cui giusto uno scandalo mosso ad arte poteva dare un po' di visibilità.

Ecco, se c'è una cosa che può uccidere davvero Sanremo è proprio la mancanza di creatività! Quando al Festival non avremo più artisti capaci di slanci creativi che facciano vibrare le corde delle nostre emozioni, allora potremo dire che non ha più senso andare avanti.
Valutiamo anche la creatività non solo dei cantanti ma anche di tutto quello che gli ruota attorno. Paolo Bonolis, alla conferenza stampa di ieri, ha parlato di "eccellenza in tutti i settori" come strada scelta per fare uno spettacolo degno della sua tradizione.
Lo stesso Bonolis però dice di non essere "il medico del Festival" e di non avere "poteri medicamentosi". "Credo che questa manifestazione abbia in sé gli anticorpi per riprendersi. – ha detto infatti il presentatore rispondendo a chi lo indica come il conduttore in grado di resuscitare il festival che nelle ultime edizioni non ha brillato – Diciamo che noi speriamo di riuscire a metterli nella giusta luce."

Qualcuno che gufa in realtà c'è già. Il direttore Del Noce, il quale a dicembre da un lato gongolava presentando il nuovo direttore artistico nonché conduttore già e Bonolis e dall'altro metteva anche le mani avanti dicendo che "Non sarà un Festival caviale e champagne, ma qualcosa più della gazzosa ci sarà" sperando forse che la scarsità dei mezzi potesse tornare a favorire l'italica inventiva, oggi fa sapere lapidario che "è questione di vita o morte: o ci sono i risultati o è crisi". Iniziamo bene!

Per sapere se avremo il 60° Festival della canzone italiana dovremo aspettare una settimana. Forse!
Intanto godiamoci le canzoni, l'eccellenza e gli slanci creativi, se ci saranno, e come prima pillola di saggezza medica consiglio a tutti quelli presenti a Sanremo di fare scorta di Noterelle onde evitare l'epidemia di problemi vocali dell'anno scorso.

Buon Festival a tutti!

0 Post correlati Le parole più belle del Festival? Quelle indossate (ma non dette) da Malika Ayane Sanremo fa bene alla salute, ma attenti alle “abbuffate” “Luca Era Gay” per colpa di Striscia. Almeno sappiamo chi devono ringraziare le mamme! Televoto dunque sono. Al Festival vince il pubblico delle cartine… telefoniche! “

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