I luoghi della follia

Dal 26 settembre al 17 ottobre 2010 gli appartamenti della Galleria Parmeggiani a Reggio Emilia ospitano la mostra di Bruno Cattani dal titolo evocativo I luoghi della follia.

E, infatti l’oggetto della sua indagine, umana prima ancora che artistica, sono i manicomi, i luoghi della follia per eccellenza che non fanno più parte del nostro presente, per fortuna, ma che sarebbe un errore lasciar scivolare nell’oblio della coscienza collettiva.
Con il linguaggio della creatività, l’impeccabile padronanza dell’inquadratura e l’ausilio di pochi elementi, di oggetti, di piccoli segni, Cattani comunica attraverso le sue opere con toccante sensibilità una verità aspra, raccontando frammenti di storie tra un passato pieno di malessere e un presente che non può dimenticare la spinosa questione del disagio mentale, dei diritti degli “ammalati”, delle carenze del tessuto sociale.

Il tema della memoria è peraltro un tema caro all’artista che lo ha spesso posto al centro del suo lavoro; che si tratti di squarci di vita quotidiana, di paesaggi comuni o di musei, luoghi del tempo per eccellenza, l’occhio fotografico di Cattani lascia parlare gli oggetti, i paesaggi, le opere d’arte suggerendo, con una inusuale capacità narrativa ed evocativa, relazioni e dialoghi. La fotografia della memoria, pare dire Bruno Cattani, è innanzitutto quella del paesaggio, fisico e interiore. E questo è particolarmente vero quando la memoria torna su una ferita mai completamente rimarginata come quella dei manicomi.

Il manicomio – chiarisce Cattani – è rimasto memoria viva che ha condiviso la vita dei ricoverati. Ripercorrendo gli spazi si possono percepire le tracce di ciò che è stato, memoria inquietante che tocca il senso morale più intimo di chi la osserva. La memoria implica un atto di redenzione. Ciò che è ricordato è salvato dall’annullamento. Ciò che è dimenticato è stato rinnegato. Ricercare e fotografare questi luoghi per me significa astrarli dal passato per non farli dimenticare perché la memoria di ciò che è stato è l’emozione del presente“.

L’esposizione, si svolge nell’ambito della V Settimana della Salute Mentale, promossa dal Comune di Reggio Emilia e dall’AUSL di Reggio Emilia in collaborazione con il Centro di Documentazione di Storia della Psichiatria, sotto l’egida di Fotografia Europea – Reggio Emilia, presenta cinquanta fotografie a colori dell’artista nato a Reggio Emilia (1964) che documentano un percorso di ricerca iniziato nel 2004 e incentrato sull’istituzione manicomiale dopo la legge Basaglia.

Bruno Cattani nasce a Reggio Emilia nel 1964. Inizia a fotografare nel 1982 ed è fotogiornalista dall’88 collaborando con diverse riviste nazionali e testate locali. Nel 1996 partecipa a una ricerca fotografica collettiva sui Musei di Reggio Emilia, iniziando una ricerca sui “Luoghi dell’arte”. Questa ricerca lo porta a collaborare con il Musée Rodin (1999), Musée du Louvre (2000), Istituto Nazionale per la Grafica e Calcografia a Roma (2001). Dal 2004 partecipa a importanti collettive in Italia e all’estero. In seguito partecipa alla terza edizione e alla quinta edizione di Fotografia Europea a Reggio Emilia (2008 – 2010), ed espone nell’ambito di una collettiva al Musée Réattu (2009). Sue fotografie sono conservate presso Archives Photographiques du Musée du Louvre; Maison Européenne de la Photographie, Parigi; The New York Public Library for the Performing Arts; Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per citare alcuni.

Bruno Cattani – I luoghi della follia
dal 26 settembre al 17 ottobre 2010
Biblioteca Delle Arti – Palazzo Parmeggiani
Piazza Della Vittoria 5 – 42100 Reggio Nell’Emilia
Tel:+39 0522456809 – +39 0522456809       
Email: [email protected]
www.musei.re.it

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