È il flauto lo strumento più antico del mondo

Altro che cavernicoli! Gli uomini dell'età della pietra mangiavano carne cruda strappandola a morsi, ma avevano già scoperto la musica. E che musica!

Nella valle di Ach, nel sud della Germania, gli archeologi hanno scoperto, infatti, non uno strumento per produrre un unico e semplice suono da utilizzare per segnare al massimo un ritmo tutto interiore, ma un flauto meticolosamente intagliato in un osso cavo di un enorme avvoltoio, capace di emettere suoni soavi e complessi che risalirebbe a 35 mila anni fa.

Secondo lo studio pubblicato sul magazine britannico Nature, si tratta dello strumento più antico mai trovato al mondo. Lungo circa 22 centimetri e dal diametro di 2,2 centimetri, il flauto mostra precisi segni di incisione nei pressi di quattro dei buchi dove si ponevano le dita, probabilmente ad indicare dove doveva essere intagliato.
Nella stessa zona sono stati inoltre scoperti frammenti di altri flauti d'avorio ed una statuetta raffigurante una donna.
Questa notizia in realtà non è proprio nuovissima: 5 anni fa lo stesso gruppo di ricercatori trovò un flauto che risaliva a 35.000 anni fa, ed era quindi il più antico mai scoperto, ridotto però in molti pezzi. L'ultimo ritrovamento è invece  molto meglio conservato ed è stato realizzato usando le ossa di un grifone, per la precisione il radio di un Gyps fulvus, che ha un'apertura alare anche oltre due metri e mezzo.
Il flauto scavato nelle ossa di un uccello è più facile da realizzare rispetto a uno in avorio, eppure pare che i due tipi di strumenti risalgano alla stessa epoca (la datazione ufficiale parla di un epoca tra 35 e 40.000 anni fa). In ogni caso sono stati trovati nello stesso scavo.

Per quanto riguarda invece la statuetta che raffigura un corpo femminile e potrebbe rappresentare un idolo o una dea, i frammenti ritrovati accanto al flauto lasciano pensare addirittura che l'uomo preistorico non solo suonava, ma forse usava la musica per accompagnare veri e propri riti.

Gli studiosi si appassionano sempre molto a queste notizie che rimandano alla scoperta della musica e al ruolo che potrebbe aver avuto nella storia della nostra specie. L'idea di fondo è che la musica e la cultura in generale, siano da considerarsi uno dei vantaggi competitivi che hanno deciso la sfida tra i sapiens e le altre specie di homo del passato, compresi i Neanderthal che, all'epoca, ancora abitavano nella caverna accanto.
E infatti anche Nicholas Conard, professore dell'Università di Tubinga e autore dello studio, alla fine dell'articolo scrive che indubbiamente "la musica giocava un ruolo importante nella vita nella cultura Aurignaziana nelle valli di Ach e Lone".

La musica del flauto non è mai stata così "rock"!

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