Il gonfiore addominale

Parliamo oggi del gonfiore addominale: quel fenomeno per cui il ventre è prominente ma lo strato di grasso sottocutaneo è abbastanza ridotto, o comunque non tale da giustificare l’antiestetico aumento del volume locale.

Il gonfiore addominale è spesso legato ad una attività digestiva ridotta o rallentata. Quali trucchi utilizzare per ridurlo?

Vi consiglio di fare attenzione a due aspetti spesso trascurati della digestione dei cibi: le fermentazioni e gli incollamenti.

La fermentazione, detta semplicemente, è un processo naturale per cui alcuni batteri (normalmente presenti nel tratto digestivo) scindono – per esempio – zuccheri complessi in zuccheri più semplici, o in alcol. Inutile dire che questo processo è fondamentale per una buona digestione.

Capita che nell’organismo le fermentazioni siano eccessive o anomale: uno dei sintomi può essere il gonfiore addominale. In questo casi vi consiglio di ridurre i cibi che più di altri hanno bisogno della fermentazione, o la stimolano.

Vorrei attirare la vostra attenzione sul significato esatto di riduzione (o aumento) in nutrizione: come al solito, un approccio esclusivamente quantitativo rischia di essere poco funzionale (è la vecchia storia del sacco additivo). Se vi siete persi i vecchi post seguite il link.

Ciò detto, alcuni cibi molto legati alle fermentazioni sono il pane e le farine in generale, la frutta, i legumi, le bevande fermentate. È una buona idea aumentare l’assunzione dei cereali interi (riso, miglio, orzo, farro…) rispetto alla semplice pasta. Da non confondersi, ovviamente, con i fiocchi di cereali o con le merendine commerciali con cereali!

Vedrete che con queste attenzioni noterete la differenza in poco tempo.

E gli incollamenti? Ne parlamo nel prossimo post.

Image courtesy savonanotizie.it 

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