Il segno di Babinski in un Gesù Bambino di Raffaello

Maestri dell’arte e provetti neurologi: nei capolavori del passato sono immortalati particolari aspetti di fisiologia del sistema nervoso prima ancora che qualcuno li riuscisse a comprendere e spiegare.

In uno dei piedi del Gesù Bambino del dipinto di RaffaelloLa Madonna della Seggiola‘ si può ammirare, ad esempio, il cosiddetto segno di Babinski, ovvero il riflesso plantare di estensione tipico del neonato.

Lo fa notare l’Osservatore Romano in un articolo in cui spiega, per chi non lo sapesse, che “Il riflesso plantare di estensione nel neonato, noto appunto come riflesso di Babinski, dal nome del neuropsichiatra di origine polacca Joseph Babinskiche per primo lo ha descritto, è la normale risposta alla stimolazione della parte laterale della superficie plantare del piede con l’estensione dell’alluce e lo sventagliamento delle altre dita del piede (vedi  disegno qui sotto).”

Nel novanta per cento dei casi per provocare una flessione delle dita è sufficiente il solo sfioramento con l’unghia o con un oggetto sottile dalla punta smussa, lungo il margine plantare esterno. E’ un gesto che fa anche il medico per valutare la presenza di un problema neurologico. Infatti, se nel neonato l’estensione dell’alluce su stimolazione (Babinski positivo) non è sintomo di patologia, ma solo di una fisiologica immaturità del sistema nervoso e in particolare delle vie corticospinali, nell’adulto è sempre deficit nelle stesse vie.

Osservarlo nei bambini molto piccoli non è infrequente anche senza essere neurologi: lo si può scoprire casualmente mentre li si accudisce o si gioca con loro. Basta essere un po’ attenti e osservare bene ciò che ci accade… proprio come un artista. E, infatti, non è la prima volta che grandi del passato, pur senza avere alcuna cognizione di fisiologia umana o di studi specifici di anatomia, riescono a immortalare neonati nell’attimo in cui si realizza il riflesso. Solo nelle rappresentazioni del Bambin Gesù se ne contano già diversi esempi: “Ciò è evidente nel frammento di affresco datato al 1493 eseguito dal Pinturicchio per l’appartamento di Papa Alessandro VI Borgia, nel quale il Gesù Bambino raffigurato mostra un nettissimo riflesso plantare di sventagliamento nel piedino destro, stimolato dalla mano di un santo” scrive l’Osservatore.
Ma anche Leonardo da Vinci, nella celebre Madonna del Garofano (1478), rappresenta Gesù nudo con l’estensione di tutti e due gli alluci dei piedi. Il Verrocchio, infine, nella Madonna con Bambino tra due angeli, eseguita tra il 1476 e il 1478, dipinge tutti e due gli alluci addirittura in iper-estensione.”

Tuttavia, dopo il concilio di Trento, le immagini del Gesù Bambino nudo saranno ritenute non conformi e il naturalismo rappresentativo verrà a poco a poco abbandonato. Così come l’immagine del riflesso plantare del neonato che molti secoli dopo la medicina interpreterà e codificherà nella semeiotica clinica come il ‘segno di Babinski‘.

Fonte: Adnkronos

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