iPhone per molti ma non per tutti: ecco i "dimenticati" di Apple

Non vedenti, ipovedenti, uomini con dita grandi, donne con le unghie lunghe e  … chitarristi. In attesa di vostre ulteriori segnalazioni, ecco le categorie di ingiustamente esclusi dalla novità tecnologica dell'estate che sono riuscita a trovare.

Dopo una "dritta" di Piero Babudro di Senalezero sull'inutilizzabilità del nuovo iPhone 3G da parte dei non vedenti, ho fatto una piccola ricerca in internet scoprendo che oltre ad essere già fastidioso così, i disabili visivi non sono nemmeno gli unici che non potranno avere il piacere di utilizzare questo gioiellino multimediale tanto pubblicizzato.

Insomma continua la disputa tra i fan dell'iPhone 3G e i suoi detrattori. E più si accrescono le file di uno, più si aggiungono nuovi adepti alla seconda.
Si parte dalle lamentele dei portavoce dei non vedenti, dispiaciuti per la mancanza di feedback tattili che rendano per loro utilizzabile il cellulare di Steve Jobs. Ma come, iPhone pensa ai medici e dimentica i disabili? Ahi! Ahi! Speriamo che tra i tanti software addizionali, riesca a creare anche qualcosa che tamponi la falla, anche se in fondo stiamo parlando di poco più dell'1 per cento della popolazione italiana sopra ai 6 anni. A tanti infatti ammonterebbero i non vedenti e gli ipovedenti che per loro saranno pochini, ma ricordo che disabili visivi non ci si nasce e basta. Invecchiando, il calo fisiologico della vista ci costringerebbe tutti a buttare l'iPhone e probabilmente molti anziani di oggi non lo possono già utilizzare  ora.

Per "vendicarmi" segnalo a chi a vario titolo ha problemi di vista ed è comunque amante della telefonia un'invenzione meritevole di tutta la mia stima, vista la cronica mancanza di attenzione alle difficoltà altrui della nostra società. Non sarà Apple, ma Kurzweil promette di leggere per voi ciò che non potete vedere. Ma che fine avrà fatto il progetto Apple-D-user di cui l'immagine accanto è il logo?

Oltre alle disabilità visive, ma  temo che le disabilità già escluse siano di più, pare che Apple abbia dimenticato anche molti "normodotati", o forse sarebbe meglio dire di "iperdotati". Avere dita troppo grosse e unghie troppo lunghe pregiudicherebbe l'uso agevole delle icone virtuali. "Beh – direte voi – è un limite di molti cellulari moderni che hanno tasti troppo piccoli". Sì, ma un conto è un tasto piccolo però fisicamente palpabile e un conto è un "tasto piccolo e virtuale". Sembra infatti che dita troppo "grasse" non consentirebbero di premere le icone singolarmente, col rischio che in solo tap, si lancino addirittura tre o quattro applicazioni contemporaneamente.

Se come alternativa pensate di suggerire un bel pennino, scordatevelo perché minerebbe proprio la funzionalità principale dello schermo di iPhone e cioè il multi-touch.

E non provate a suggerire tagli drastici, perché se siete tra che credono che magari le dita no, ma le unghie, se uno vuole, si possono tagliare, quasi certamente siete uomini. Tagliare le unghie alle donne è come il taglio dei capelli per Sansone: una perdita di un punto di forza. Le unghie lunghe non sono però indispensabili solo per la femminilità delle donne e se il sito macity si chiede se Apple non sia per caso misogina, il blog chitarraclassica ricorda che le unghie lunghe si tengono anche per lavoro. E infatti, a causa della lunghezza delle unghie necessaria per suonare la chitarra, alle donne si aggiunge anche tutta la categoria dei chitarristi. Rock star a bocca asciutta? Beh, non sarebbe l'unica "carenza" che artisti famosi hanno attribuito alla "mela moriscata". Sempre macity raccoglie e riferisce il disappunto di Neil Young che ritiene la qualità della riproduzione musicale dei prodotti Apple, iPod e iTunes, "paragonabile a quella di un giocattolo Fisher-Price". Alla conferenza Brainstorm Tech organizzata da Fortune, l'artista si sarebbe spinto molto più in là dicendo che "Cupertino è la maggior responsabile per l'affossamento della qualità dell'ascolto della musica per aver puntato tutto sulla convenienza penalizzando oltremodo la qualità". In un'intervista rilasciata a CNNMoney.com avrebbe anche aggiunto che "oggi la musica sta diventando sempre più carta da parati: più Muzak, il sottofondo musicale tipico dei grandi magazzini e centri commerciali, che non vera musica".

Non crediate però che dietro alle parole di Young si nasconda un tecnofobo. Tutt'altro! Solo che da appassionato di tecnologia quale è sostiene che "Oggi abbiamo computer bellissimi ma la musica in alta risoluzione è un elemento che manca, mentre invece le orecchie sono le finestre dell'anima".

Ma non erano gli occhi? Vabbè comunque la schiera degli esclusi dal mondo iPhone si è notevolmente allargata nello spazio di un solo post.

Avete provato il nuovo prodotto e vi siete accorti che anche voi non riuscite ad usarlo, ma non fate parte di nessuna delle categorie citate, disabili visivi, sovrappeso/obesi, donne, chitarristi e amanti della musica? Segnalatemelo e aggiornerò periodicamente sulla situazione.

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