La dieta povera di istamina per soggetti allergici

Quando si verifica una reazione allergica, per esempio ad una puntura di insetto, l’organismo produce istamina, un neurotrasmettitore in pratica, che quando è presente in concentrazioni elevate può portare a shock anafilattico in soggetti particolarmente sensibili. I sintomi di un’intolleranza possono essere orticaria, vasodilatazione, secrezioni gastriche, ansia, attacchi di panico, eczemi.

L’intolleranza all’istamina è un problema molto diffuso, ma come fare per limitare i danni che questa può causare?

Bisogna per prima cosa adottare un regime alimentare che sia il più possibile povero di istamina, riducendo o eliminando i cibi che contengono alte concentrazioni di istamina e preferendo invece quelli con concentrazioni basse di questa sostanza chimica considerando che non esiste un cibo completamente privo di istamina.

La scelta giusta sarebbe prima stabilire qual’è la soglia di tolleranza individuale all’istamina, dato che per ognuno di noi è diversa, poi procedere con una dieta di eliminazione di 4 settimane, eliminando i cibi sospetti e reintroducendoli poi gradualmente.

Prima di vedere quali sono i cibi che contengono bassi livelli di istamina e quelli off limits, ecco alcune regole generali.

Evitare possibilmente tutti i cibi confezionati e preferire quelli freschi.

Evitare di consumare cibi fermentati, e poi dovete sapere che più i cibi sono maturi più è alto il livello di istamina.

Vediamo ora i cibi con bassi livelli di istamina che possono essere consumati anche dai soggetti allergici

Carne e pesce freschi

Frutta fresca, tranne le fragole

Tuorlo d’uovo

Verdure fresche, no pomodori

Farina di miglio, pasta di farro, avena, spaghetti di riso

Latte fresco e sostituti del latte

Oli da cucina

burro

Ecco invece quelli che non andrebbero consumati o perlomeno ridotti

Alcol

formaggi stagionati

aceto

molluschi

legumi e frutta fresca, no albicocche, pesche noci, ciliegie, prugne

cioccolatini e piatti pronti

zucca, crauti, melanzane

Esiste poi una categoria di alimenti detti istamino-liberatori, favoriscono cioè la produzione di istamina da parte dell’organismo.

Ne fanno parte i frutti contenenti acido citrico come kiwi e limoni, i pomodori, i legumi, la cioccolata, le noci, la papaya, il germe di grano e alcuni additivi come il glutammato e il benzoato.

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