La frangola, ecco le proprietà e come si assume

La frangola è un piccolo arbusto spinoso con fiori verde pallido e bacche rosse che con la maturazione diventano violanero.

Viene utilizzata comunemente come lassativo per la stitichezza occasionale a basse dosi e come purgante ad alte dosi. In questo caso però bisogna fare attenzione perchè si rischia l’irritazione della mucosa intestinale.

La frangola esplica la sua azione lassativa grazie agli antrachinoni che agiscono sulla parete del colon stimolando il movimento intestinale  8-12 ore dopo l’ingestione.

Agisce come emetico, catartico ed i suoi frutti una volta essiccati e conservati vengono utilizzati per alleviare il gonfiore addominale, la stitichezza, i calcoli biliari, la cirrosi, l‘epatite, l’ittero e le malattie della pelle. La corteccia essiccata o in polvere viene utilizzata come antisettico, astringente, diuretico, purgante e stimolatore del fegato.

La frangola può essere assunta attraverso il decotto, l’infuso e in compresse, e normalmente la troviamo in molti integratori per la cura della stitichezza insieme ad altre erbe ad azione ugualmente lassativa come la senna.

Per quanto riguarda l’assunzione delle compresse, vanno assunti 2 o 3 mg per chilo di peso corporeo al giorno. Comunque questa pianta nelle sue varie forme la trovate solo in farmacia o in erboristeria.

La frangola può interagire con i farmaci per il cuore e con i diuretici. Particolare attenzione deve prestare chi usa la pillola anticoncezionale, perchè la frangola accellerando il transito intestinale ne può ridurre l’assorbimento.

 

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