La pressione sanguigna nello sportivo

In questo periodo è molto frequente date le temperature più alte che la pressione sanguigna tenda a scendere e in alcuni casi come nello sportivo possa subire bruschi cali. C’è da preoccuparsi? E cosa fare in questi casi?

La pressione bassa (ipotensione) in persone sane e in particolare negli atleti è segno di una buona attività cardiovascolare. Tuttavia possono verificarsi problemi quando la pressione scende bruscamente perchè il cervello viene privato  di un adeguato apporto di sangue e questo può provocare vertigini o capogiri soprattutto passando dalla posizione seduta a quella in piedi. Questo tipo di ipotensione è detta ortostatica.  

La pressione sanguigna normale è 120 su 80. L’esercizio fisico può influenzare questi valori facendoli aumentare perchè l’organismo richiede più energia e quindi il cuore batte più velocemente.

La pressione sistolica ( massima) o diastolica ( minima) subiscono però variazioni diverse a seconda dell’esercizio fisico che si va a svolgere.  

Gli esercizi statici coinvolgono le  contrazioni di un gruppo muscolare, come nel sollevamento pesi, e quindi in tal caso vi è un marcato aumento della pressione sia sistolica che diastolica.

Gli esercizi dinamici comportano movimenti più ritmici, ad esempio correre, nuotare o andare in bicicletta. Quindi  tenderà ad aumentare la pressione sistolica.

Dopo essersi allenati gli  atleti che si esercitano regolarmente  hanno una minore pressione sanguigna a riposo perché i loro corpi sono in grado di lavorare più efficientemente, hanno quindi  una pressione sanguigna più bassa e una frequenza cardiaca più lenta di quanto accade alle persone che non si allenano regolarmente.

Durante l’esercizio fisico la pressione sanguigna tende a salire mentre con il defaticamento gradualmente cala.

Per questo motivo è opportuno che gli atleti non interrompano bruscamente l’attività che stanno svolgendo
Il defaticamento diventa fondamentale per evitare bruschi cali della pressione con crampi e sensazione di testa vuota.   Negli allenamenti che prevedono l’impiego della forza, molti atleti trattengono il respiro per permettere un aumento della pressione sanguigna. La caffeina inoltre può essere utile prima e durante un allenamento per favorire l’aumento della pressione stessa. La disidratazione nell’atleta, soprattutto in estate, può provocare non solo bruschi cali di pressione, ma anche svenimenti.   Molto più grave è lo schock ipovolemico una complicanza dovuta alla disidratazione che si verifica quando si ha un improvviso calo della pressione arteriosa e si riduce l’apporto di ossigeno nei tessuti. Se non trattato lo schock ipovolemico può causare la morte entro pochi minuti  o poche ore.
Ma ascoltiamo i preziosi consigli del Dott. Luca Speciani nel video che segue
 







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