L’arte privata di William Shakespeare e la pirateria salva-cultura

Incredibile rivelazione! I sonetti di Shakespeare, uno dei più grandi tesori della letteratura inglese, non avrebbero mai dovuto raggiungere il pubblico, ma un atto di "pirateria culturale" ci li ha consegnati salvandoci da quella che sarebbe stata una grande privazione.

Secondo una ricerca inglese, infatti, i sonetti non avrebbero mai dovuto raggiungere il pubblico, ma sarebbero stati diffusi contro la volontà del drammaturgo, che li aveva scritti a scopo privato. Lo rivela lo studioso Clinton Heylin, autore del libro "So Long as Men Can Breathe: The Untold Story of Shakespeare's Sonnets" (Da Capo Press, 2009), in cui si ipotizza che i testi vennero 'piratati'. "A quel tempo era frequente imbattersi in copie non ufficiali" di letteratura, ha spiegato Heylin.

Chissà perché William Shakespeare non voleva pubblicarli. Non pensava fossero particolarmente belli? Non rimandavano l'immagine di artista che lui voleva dare di sé? Non gli corrispondevano, o, al contrario, erano forse troppo autobiografici? Heylin ritiene che il motivo fosse proprio quest'ultimo. Secondo il ricercatore i sonetti erano dedicati a una persona reale per cui lui provava qualcosa di profondo, un fatto decisamente privato, ma non solo per il sentimento sottostante. "William Shakespeare, scriveva per rispondere a un urgenza personale proprio come faceva Bob Dylan con la sua musica che poi non voleva rendere pubblica. Ma nel caso di Shakespeare, – spiega Heylin – rendere pubblici i Sonetti  avrebbero potuto far scoprire il vero destinatario delle parole d'amore che non era una giovane e bella fanciulla, ma un uomo, William Herbert, Conte di Pembroke". La questione dell'omosessualità di Shakespeare è, in vero, piuttosto dibattuta e, a meno di non credere a questa ipotesi, il libro di Heylin si regge su un'ipotesi falsa.

La dedica che accompagna i Sonetti recita "All'unico ispiratore di questi seguenti sonetti Mr.W.H.ogni felicità e quella eternità promessa dal nostro immortale poeta augura colui che con buon augurio si avventura nel pubblicare".

La reale identità di "Mr.W.H." non è mai stata chiarita, ed ha generato un gran numero di speculazioni. Sebbene secondo alcuni il fantomatico "begetter" è stato semplicemente il "procacciatore" della copia fraudolenta, la gran parte della critica ritiene che si tratti invece dell'"ispiratore", il "fair friend" ("bell'amico") a cui sono dedicati i primi 126 sonetti. Innumerevoli sono le persone accostate a queste iniziali, i candidati più probabili sono il Conte di Southampton Henry Wriothesly e William Herbert.

Tuttavia lo studioso sembra parecchio informato e sostiene di aver capito anche che il "pirata" è proprio Thomas Thorpe, l'editore senza scrupoli come tanti del suo tempo che pubblicò i Sonetti nel 1609, ma che "Mr.W.H." è William Herbert.

Se fosse vero, Shakespeare avrebbe avuto tutti i motivi per tenere nascosti i Sonetti e il gesto "piratesco" di Thorpe, avrebbe messo seriamente in pericolo l'incolumità del drammaturgo più che la sua sensibilità, visto che l'omosessualità in epoca elisabettiana non era tollerata.

A prescindere dal vero motivo per cui Shakespeare non voleva pubblicare i sonetti, ammesso che sia vero, per noi sarebbe stata comunque una grave perdita non poter leggere questi suoi magnifici versi e quindi c'è da ringraziare, per una volta, il gesto di pirateria. Ma a questo punto mi chiedo chi, in generale, abbia più diritto di decidere il destino di un'opera, il suo creatore o il pubblico? Non dovremmo rispettare comunque sempre la volontà di un artista?

"Rubare" a Shakespeare i suoi Sonetti non è stato un po' come sottrargli dei figli per decidere della loro vita? E se invece di Shakespeare si fosse trattato di uno scienziato con in mano la scoperta per curare il male del secolo? Avremmo dovuto inchinarci lo stesso al suo legittimo diritto di proprietà sulla scoperta, privando però il mondo della possibilità di salvare milioni di vite?

Normalmente direi che la sensibilità dell'artista deve vincere su ogni cosa, però …. che perdita sarebbe stata!

Lascia un commento

Contorno occhi, muscolo orbicolare: esercizi di tonificazione (video)

Per la prima colazione salutare ecco i cibi che non possono mancare

Leggi anche
Contentsads.com