L'Italia a Vancouver 2010: due bronzi incorniciano la seconda giornata

Al secondo giorno di gare il team azzurro rompe il ghiaccio nel medagliere dei X Giochi paralimpici grazie allo splendido bronzo conquistato da Enzo Masiello nella 15 km di fondo di categoria sitting maschile, subito bissato da Gianmaria Dal Maistro che insieme alla guida Tommaso Balasso si è aggiudicato la terza piazza sul podio dello slalom gigante categoria ipovedenti.

La prima medaglia dell’Italia a queste Paralimpiadi ha quindi il doppio volto del successo strameritato di un’atleta e di uno sport che da troppo tempo mancava il podio paralimpico.
“Era da Nagano che i nostri atleti dello sci Nordico non vincevano una medaglia – ha ricordato Marco Giunio De Sanctis, Capo Delegazione della Squara Italiana – ma sentivo che proprio qui a Vancouver ci avrebbero regalato enormi soddisfazioni. E poi – ha aggiunto – da Enzo mi aspettavo una gioia simile. A Torino 2006 l’impresa gli era sfuggita davvero per un soffio e c’era in lui molta voglia di rivalsa.”

E infatti la sua è stata una prova tutto carattere e grinta, in cui l’azzurro è riuscito sempre a stare lì tra i primi e a lottare per un posto a medaglia. Alla fine il nostro atleta si è piazzato terzo con un ritardo di 57″ dal vincitore, il russo Irek Zaripov, che ha chiuso con 10″ di margine sul connazionale Roman Petushkov.
“A distanza di quattro anni ho finalmente preso quel podio che a Torino mi era sfuggito – ha dichiarato a fine gara Masiello – sono contentissimo e non potrebbe essere altrimenti”.
“Eravamo in molti a giocarci una medaglia – ha commentato lo sciatore dello Sport di Più – ma io ho avuto la forza di crederci e di star lì nel gruppo”.
“Ho dato tutto quello che avevo – ha concluso Masiello – e quello che dovevo fare… l’ho fatto”.

Come sempre del resto.
Enzo Masiello, nato a Matera il 5 marzo del 1969, è sempre vissuto nel Milanese. Nel giugno del 1987 un incidente automobilistico gli ha prodotto una lesione alla colonna vertebrale che lo rese paraplegico. Enzo, che lavora presso la Fondazione Don Gnocchi, in un centro chiamato CEFOS, occupandosi di sistemi e web, iniziò a fare sport dedicandosi prima all’Atletica Leggera e poi allo Sci di Fondo. Nel 1992 alle Paralimpiadi di Barcellona conquistò una medaglia di Bronzo nei 5000 metri alla quale oggi abbina la medaglia di Bronzo di Vancouver nello Sci di Fondo.

“Dire che sono felice è poco – ha affermato il Presidente del CIP, Luca Pancalli – non solo per il risultato straordinario ma anche e soprattutto perché è il giusto premio per un ragazzo straordinario come Enzo, alla sua perseveranza ed alla sua forza di volontà”.  “Questa medaglia è il coronamento di una carriera straordinaria – ha aggiunto Pancalli – oggi Enzo ci ha resi veramente orgogliosi”.

E non è ancora finita. “Sì credo che il bottino del Nordico possa arricchirsi ancora. – ha detto De Sanctis – Magari con una medaglia della nostra “rossa volante” Francesca Porcellato“.

Intanto una seconda medaglia per noi è arrivata dallo sci alpino col successo dei mitici “Tom & Jerry”. Gianmaria Dal Maistro e Tommaso Balasso hanno portato a casa la medaglia di bronzo nello slalom di categoria visually impaired maschile, regalando alla nostra spedizione il secondo podio di questi Giochi.
Terzi al termine della prima manche, i due ragazzi di Schio hanno fermato il cronometro, nella seconda manche, sul 57.58, conquistando il terzo gradino del podio, mentre l’oro e l’argento sono andati rispettivamente agli slovacchi Krako/Medera e agli spagnoli Santacana/Galindo.

Si tratta di un’altra conferma positiva. Non per nulla Gianmaria Dal Maistro, trent’anni di Schio è stato scelto quest’anno per fare da portabandiera alla Cerimonia di Apertura. Il veterano azzurro, guidato in pista da Tommaso Balasso, ha infatti il palmares più ricco di tutti i nostri azzurri ai Giochi invernali.

Nato a Schio, il 4 dicembre 1980, Gianmaria iniziò la sua carriera agonistica da atleta ipovedente a 11 anni partecipando ai Campionati Italiani di sci per disabili, un record se pensiamo che l’età media a cui i nostri atleti con una disabilità si avvicinano allo sport è una delle più alte in assoluto. Due anni dopo conquista il primo posto in slalom speciale ai suddetti campionati mentre a 14 anni entra a far parte della squadra nazionale.
Nel 1996 partecipa ai primi campionati mondiali di Lech (Austria) ottenendo un ottimo quarto posto in slalom gigante mettendo in luce le potenzialità e l’enorme margine di miglioramento. Nel 1998 ai giochi Paralimpici di Nagano 1998 conquista due argenti ed un bronzo, due anni dopo (stagione 2000-2001) conquista la Coppa del Mondo di specialità (slalom speciale). Alle successive Paralimpiadi statunitensi di Salt Lake City 2002 vince una medaglia d’argento in slalom gigante. Nel 2003 sale ancora una volta sul gradino più alto del podio conquistando la Coppa del Mondo di specialità (questa volta in Super gigante) ed ai mondiali di Wildshonau (Austria) del 2004 conquistando due argenti ed un bronzo.
La gara più importante della sua carriera sciistica è sicuramente l’oro nel Super gigante delle IX Paralimpiadi invernali di Torino 2006 dove realizza il sogno di salire sul gradino più alto del podio ad una Paralimpiade. Nei giorni successivi in Slalom gigante ottiene un ottimo secondo posto che gli vale anche l’argento.

Il tutto con l’inseparabile Tommaso Balasso, fotografo e atleta di tutto rispetto, che però ha fatto una scelta importante e forse controcorrente, decidendo di certificarsi per gareggiare come guida di atleti ipovedenti/non vedenti. Il destino che poi gli ha fatto incontrare la sua anima gemella sportiva ha poi fatto il resto e anche da questo sodalizio ci si aspettano ancora grandi sorprese qui a Vancouver.

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