Londra 2012 fioretto oro: donne "cannibali" grazie alla dieta?

Fioretto femminile sbanca tutto. Dopo aver occupato tutti i gradini del podio nella gara individuale, il Dream team azzurro capitanato dall’alfiere Vezzali si è aggiudicato la medaglia più preziosa anche nell’ultima gara rimasta, quella a squadre, divorando un’attonita Russia che non si aspettava, evidentemente, una tale carica olimpica dopo tanta indigestione di medaglie. Mai sazie! Così sono apparse ieri sera Arianna Errigo, Elisa Di Francisca, Ilaria Salvatori e Valentina Vezzali. E se il loro segreto fosse proprio nella dieta?

Uscendo di metafora, si scopre infatti che sia Valentina Vezzali sia Elisa Di Francisca seguono la dieta a zona. Ne hanno parlato ampiamente in varie interviste e tutte e due si sono dichiarate molto soddisfatte dei risultti ottenuti anche a livello sportivo grazie al regime alimentare proposto.

Quello della dieta a zona è diventato uno dei metodi più seguiti al mondo per ritrovare e mantenere la forma, in particolare tra gli sportivi, perché fa raggiungere la massima efficienza psicofisica e, se necessario fa dimagrire relativamente in fretta senza avvertire la fame. Oltre ai chili di troppo, infatti, chi l’ha provata assicura che spariscono anche la stanchezza fisica e mentale per far posto alla sensazione di essere al top della forma. Eppure la zona è considerata molto complicata da seguire, se non da addetti ai lavori come appunto quelli che seguono gli sportivi di alto livello. “Niente di più sbagliato“, assicura Elisa Di Francisca dalle pagine di Viversani e belli. “Complicati sono i presupposti teorici: l’inventore usa termini poco invitanti come “blocchi”, “miniblocchi” e formule (la “40-30-30″ che indica la percentuale di calorie proveniente, nell’ordine, da carboidrati, proteine e grassi). Ma non è necessario approfondire questi concetti – continua Di Francisca – basta seguire due semplici regole: non saltare mai i pasti e gli spuntini previsti e mettere sempre insieme in ogni pasto o spuntino carboidrati, grassi e proteine nel famigerato rapporto 40-30-30“. Come lo ha scoperto? “Prima di ogni gara non riuscivo a mangiare nulla e così subivo dei cali energetici e di concentrazione. Dopo che mi hanno consigliato la zona è cambiato tutto. Non sono ancora una campionessa, ma sto imparando molto velocemente.” E poi “apprezzo la varietà di cibi che propone e soprattutto il consiglio prezioso per quanto riguarda il consumo di pesce, che è ricco di omega 3, di cui noi della scherma abbiamo particolarmente bisogno per la concentrazione tanto che io ricorro anche ad integratori.

Elisa però non è l’unica del Dream team ad aver chiesto aiuto alla zona. Anche Valentina Vezzali la segue da anni. “Ho cominciato subito dopo aver avuto mio figlio Pietro – racconta –: non riuscivo a rientrare dei 20 kg presi con la gravidanza, ma in questo modo ho risolto ogni problema.  La mia prevede 18-19 “blocchi”, contro i 15-16 di un non atleta professionista. E ha il vantaggio di lasciarmi mangiare tanto e in modo molto vario: del resto, con tutte le calorie che consumo ogni giorno, ho bisogno di molta energia.” E non le pesa per nulla (o quasi), perché, dice, “quando cresci seguendo determinate regole, il regime di atleta diventa lo stile di vita più naturale del mondo. E poi mi aiuta il fatto che non mi piace il caffè, non bevo alcolici, non fumo…”. Qualche strappo però se lo concede: “sono una golosa di prima categoria, soprattutto di dolci. Ma quando proprio sono in vena di uno stravizio, punto sulla pizza. Rigorosamente margherita, sono per i gusti tradizionali. E ci abbino una bella birra.” Nella sua giornata alimentare tipo compaiono “Al mattino, un bel toast prosciutto cotto e formaggio, più un tè amaro. A metà mattina, una barretta ai cereali o un altro snack simile. Per pranzo, 50 grammi di pasta e carne o pesce alla griglia o bollito con contorno di verdura. Poco pane, poca insalata, un filo d’olio extravergine di oliva a crudo, poca frutta. A merenda, un’altra barretta. Per cena, una zuppa di legumi. Prima di andare a letto, posso permettermi anche uno yogurt o, d’estate, un gelato alla frutta.” Mica male. eh? Be’ però lei l’ha detto: “con tutto il movimento che fa”. Giusto per avere un’idea, a regime si allena 5-6 ore al giorno che salgono quando l’impegno agonistico si avvicina.

L’ALIMENTAZIONE PER LO SPORTIVO. Non tutti quelli che vincono medaglie, ovviamente seguono la dieta a zone. E d’altra parte come dimostra Valentina anche una dieta con uno schema preciso come la Zona le è stata cucita addosso da esperti. Tuttavia mi premeva sottolinearvi questa curiosità alimentare sul Dream team all’indomani della loro indigestione olimpica, proprio per dimostrare che, se è vero che “siamo quello che mangiamo” è vero anche che questo detto vale ancora di più tra gli sportivi e tra gli atleti professionisti.  

L’attività fisica, sia amatoriale che agonistica, non può prescindere da una sana alimentazione. Sebbene una corretta alimentazione non garantisca automaticamente la vittoria, l’atleta che voglia ottenere una prestazione di buon livello deve sempre fare attenzione a ciò che mangia. Quali sono, dunque, le regole fondamentali da seguire? Come impostare uno schema dietetico per ottenere il massimo beneficio dal proprio programma di allenamento? E come assicurare ai muscoli l’energia di cui hanno bisogno? Perché i minerali sono importanti per lo sportivo? Come e perché le indicazioni cambiano a seconda dell’età, delle condizioni fisiologiche e dello stato di salute? Quando è necessario adottare accortezze particolari? A questi e molti altri interrogativi risponde il dottor Giacinto Miggiano nel libro L’alimentazione per lo sportivo (Pensiero scientifico editore, 2011 con presentazione di Francesco Totti) per aiutare gli atleti, e non solo, a realizzare il proprio piano alimentare “vincente”.

LINK UTILI DIETA E SPORT:

Dieta zona: di cosa si tratta?.

Alimentazione e sport: il parere dei nutrizionisti.

Dimagrire con lo sport senza dieta: ecco l’infografica.

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