di Gianfranco Di Mare
Performance Engineer
I legumi sono un cibo bistrattato, e per molti motivi.
Sicuramente questi vegetali (che non è corretto definire verdure, da un punto di vista nutrizionale-funzionale) hanno pagato il fio di non rappresentare un business per nessuno: abbondantissimi, economici, estremamente diffusi e facili da coltivare, sono stati presto tagliati fuori dal mercato nonostante alcune buone qualità. Probabilmente avrebbero potuto, se valorizzati, risolvere parecchi problemi qua e là nel pianeta.
Tra i vegetali i legumi sono senz’altro i più ricchi di proteine, e se assunti ad esempio assieme al riso sono in grado di presentare uno spettro amminoacidico completo, ancorché debole di struttura e propenso alla ricombinazione (si veda ad esempio qui). Tuttavia, se utilizzati in una dieta settimanale bilanciata e di alta qualità sono un secondo piatto eccellente.
Ho detto un secondo per sottolineare l’opportunità di trattare i legumi come un piatto di pesce o delle uova, e quindi di non mischiarli troppo spesso con secondi piatti di natura diversa.
I legumi sono accusati – con una certa dose di ragione – di essere pesanti per molti, di causare meteorismi e flatulenze. In effetti vanno saputi preparare, non altrimenti che un quarto di bue o un piatto di pastasciutta.
Vedremo quindi, nel prossimo post, come trattare i legumi in modo da disinnescare il loro potenziale di pesantezza. Preparate il coccio!
Image courtesy saporimontani.it
