Mozart, requiem senza fine

Precoce e misteriosa. La morte del geniale compositore Wolfgang Amadeus Mozart resterà tale per sempre.

A meno che qualcuno non voglia smentire l'ex chirurgo ortopedico americano William Dawson, che ha realizzato un maxi-studio per cercare di stabilire quale tra le centinaia di cause di morte già ipotizzate nel corso dei secoli, sia quella giusta.

L'impresa, però, non sarà facile. Non esistono prove mediche dirette, l'autopsia non è stata nemmeno eseguita e le cartelle cliniche sono introvabili. Praticamente, dal 1791 – anno in cui  è morto all'età di soli 35 anni – i vari ricercatori che ci hanno provato, si sono dovuti basare solo sui racconti documentati della vedova.
Del resto non c'è riuscito nemmeno Dawson, nonostante la grande passione che nutre per l'argomento, da bravo bibliografo della Performing Arts Medical Association e l'abbondanza di tempo libero che ha da quando è in pensione.

Insomma, sapere cosa ha ucciso il più famoso compositore della storia della musica è davvero un gran bel grattacapo di cui, al momento, non si vede possibilità di soluzione.

Quando Dawson decise di studiare tutte le teorie esistenti sul motivo per cui Mozart passò a miglior vita – riporta il New York Times  in un articolo – cominciò a organizzare le diverse ipotesi prendendo come base i 136 studi presenti nel database dell'associazione per cui lavora, che riguardano il musicista austriaco. "Analizzarle ha dato risultati a volte confusi, complicati", ha scritto il medico in pensione, tuttora professore emerito alla Facoltà di Medicina della Northwestern University, in un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista dedicata ai problemi medici degli artisti dello spettacolo Medical Problems of Performing Artists. E, infatti, anche l'esito finale della sua indagine non è stato particolarmente preciso: ci sono ben 118 ipotesi che potrebbero spiegare la morte dell'autore delle 'Nozze di Figaro'.

La conclusione del suo studio-impresa è perciò che una risposta precisa non ci sarà mai. E uno dei motivi è che, non essendo disponibili evidenze dirette, i ricercatori in tutti questi secoli si sono dovuti basare sui racconti della vedova di Mozart, Constanze, e dalla sorella Sophie, resi fra l'altro decenni dopo la sua scomparsa.

Fonte: Adnkronos Salute

Lascia un commento

I buoni propositi di Rimedi Naturali per il 2010 con video

Microstretching

Leggi anche
Contentsads.com