Musica: Accardo compie 70 anni e ha ancora un sogno

Una vita di musica ma riesce ancora a coltivare sogni: alla soglia dei 70 anni, con una maturità da riscoprire grazie alle sue gemelline di 3 anni , Accardo insegue ancora Verdi

Il grande violinista e direttore Salvatore Accardo compie oggi settant’anni, ma non li dimostra. Felice come non sperava di esserlo quando iniziò a suonare il violino a tre anni, si ritrova a tagliare il traguardo della settima decade di vita con una maturità nuova e tutta da scoprire grazie alle due gemelline eterozigoti Ines e Irene che oggi hanno la stessa età del suo esordio musicale, 3 anni.
Il compleanno lo trascorrerà con loro, in famiglia, nella bella casa di Milano, e con pochissimi veri amici. L’unico cruccio: il dolore per la perdita della mamma che se ne è andata qualche mese fa, il giorno prima di compiere cento anni. E, forse, anche per questo sarà “un compleanno semplice“, come spiega il maestro, mentre sullo sfondo della telefonata si sentono le voci argentine delle due figliolette. Per il resto è ancora lei, la musica che non tradisce mai: l’amore fatto di studio, concerti e lezioni, “come sempre“.

Il calendario dei prossimi mesi è, del resto, fittissimo. Prima un lungo impegno con i ragazzi dell’Orchestra giovanile di Fiesole, con i quali inaugurerà il 23 ottobre la stagione della Filamonica romana, “un’occasione magnifica per lavorare con ragazzi di 13 o 14 anni, bravi e appassionati“. Fiesole, spiega il maestro, è quanto ci sia in Italia di più vicino alla celebre orchestra dei bambini venezuelani, che grazie alla musica ha strappato alla strada, alla prostituzione e alla droga migliaia di giovani. “Sono andato diverse volte a suonare con loro in Venezuela ed ogni volta ti si allarga il cuore, tanto più pensando a tutte queste brutte cose che succedono nel nostro Paese“.

Già, i giovani. Una passione per le nuove generazioni la sua che a tratti sembra una missione, quasi a voler rendere ad altri l’occasione di vivere le stesse esperienze che ha vissuto lui da giovane amante e prodigio della musica. L’arte di Salvatore Accardo è l’insieme, infatti, di un talento naturale, che gli ha consentito di bruciare le tappe della sua formazione, e di uno studio continuo. Ha in dono il primo violino a tre anni; a otto anni viene ammesso alla scuola napoletana del Maestro Luigi D’Ambrosio. Due anni dopo si presenta al Conservatorio San Pietro a Majella. Nel 1954 supera gli esami con tutti dieci e lode. Nello stesso anno si esibisce in pubblico nei celebri ‘Capricci’ di Niccolò Paganini, divenendo uno dei pochi solisti in grado di eseguirli tutti e ventiquattro in una sola serata. Nel giugno del 1956, a quindici anni (in anticipo di cinque anni), consegue il diploma superiore. Ascoltato dal conte Chigi, è iscritto ad honorem ad un corso di perfezionamento presso l’Accademia Chigiana di Siena.

Da allora una carriera straordinaria, che ancora dura. Nei prossimi mesi passerà alcune settimane ad insegnare – come ogni anno – all’Accademia di Cremona, “dove c’é un orchestra giovanile eccellente, con doti diffuse fra gli allievi e coltivate da ottimi insegnanti“.
Poi sarà per qualche mese in tournee: “La solita Germania, l’Olanda, gli Stati Uniti…“. E ancora alla Chigiana, dove cominciò a insegnare nel 1972.

Ma dopo una vita fatta di musica, può mancare ancora qualche cosa a un personaggio così? Un’opera ancora da scoprire?Beh – risponde – ho una passione per la Carmen e ne ho diretto solo delle suite. Ma il mio vero sogno è il ‘Requiem’ di Verdi. Chissà, spero di esaudire questo desiderio, prima del compleanno numero 80“. L’ennesima prova di una passione che non conosce confini o limiti d’età e d’intelletto. Piaccia al destino che possa realizzare anche questo suo sogno, perché, statene certi, poi sposterebbe l’asticella ancora un po’ più in là per donare a noi e ai tanti giovani che l’aspettano tanta altra musica.

Fonte: ANSA

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