Nel mio sangue mattoncini Lego di un solo colore, Babbo Natale aiutami tu

La lettera di un bambino ammalato di leucemia che l’Eco di Bergamo ha pubblicato nei giorni scorsi ha commosso l’Italia, ma purtroppo Santa Lucia, a cui la missiva era destinata, non è riuscita a fare molto per aiutarlo a trovare il donatore di midollo osseo compatibile che potrebbe salvargli la vita. Forse non le è arrivata in tempo o magari era distratta dalle corse per soddisfare le migliaia di richieste che le arrivano ogni anno. Per fortuna c’è ancora Babbo Natale. Non resta quindi che appellarsi a lui e sperare in una maggior fortuna.
Intanto, onde evitare che il traffico e la fretta degli ultimi giorni disponibili per lo shopping lo distraggano, io provo a rilanciargli il messaggio.

Cara Santa Lucia, Caro Babbo Natale
quest’anno vorrei chiederti un regalo un po’ diverso, di quelli che non vedi nella pubblicità. Come sicuramente saprai, due anni fa proprio prima di partire per il mare mi sono ammalato di una malattia un po’ monella. Mio papà mi ha spiegato che è come se il mio sangue fossero i cubetti del Lego, che ce ne sono di tanti colori perché ogni colore serve a qualche cosa di speciale. Per qualche motivo a me è successo che la fabbrica ha cominciato a farmeli solo di uno stesso colore e alla fine quando non ci saranno più tutti gli altri colori non riuscirò a fare più nessuna costruzione.

I dottori la chiamano leucemia. Comunque all’inizio non era tanto male. Niente scuola, tutti che mi facevano regali e soprattutto sempre nel lettone con la mamma. All’ospedale poi siamo tanti bambini come me, ci sono le maestre che ci fanno fare sempre delle cose interessanti e anche i dottori e le infermiere ci vogliono tanto bene. Ma poi è diventato una stufata. Devo sempre fare delle sacchette da un tubicino che ho nel petto. Certe volte dopo che le ho fatte faccio fatica a camminare e mi vengono delle fiacchette in bocca che mi fanno così tanto male che non riesco più a mangiare neanche le cose buone che mi cucina la mia nonna. Poi non ho più i capelli che sembro proprio come il mio nonno.
Quando vedo i miei amici giocare a pallone divento triste perché mi stanco subito e non riesco a correre come loro e poi la mia classe la prossima primavera farà la Prima Comunione e io non potrò essere insieme a tutti i miei compagni. Poi è anche successo qualche cosa di strano perché la mia mamma e il mio papà sono diventati sempre più tristi e sono sempre più spesso a parlare con i dottori.
La mia mamma mi ha detto che devo fare una medicina speciale così questa volta guarisco bene. Ma è una medicina difficile da trovare perché non la fanno in farmacia ma può darmela solo un signore molto bravo che ha il sangue uguale al mio e che gliene tolgono un pochino con un buchino mentre fa la nanna, proprio come fanno a me quasi tutti i mesi.
Ti prego cara Santa Lucia Caro Babbo Natale aiutami a trovare questo signore così tanto speciale.

Grazie.
Un bambino

Caro Babbo Natale, tu che puoi tutto, non riesci proprio ad aiutare questo bimbo? Eppure non dovresti fare molto. Basterebbe riuscire a convincere tutti i papà e le mamme dei bimbi a cui porti i regali a fare il test per la tipizzazione del sangue per aumentare le probabilità di trovare il donatore compatibile. Perché, vedi Babbo Natale, per tutti “Esiste una persona, da qualche parte, a cui siamo legati più che a ogni altra cosa. Qualcuno a cui possiamo restituire la vita con un semplice gesto, la donazione di midollo osseo. Lo dice anche ADMO!
Si tratta solo di incontrarsi. E la tipizzazione permette proprio questo: un grande computer archivia tutti i dati che il test ha rilevato di un donatore e li confronta con quelli delle persone che hanno bisogno di un trapianto perché stanno molto male e se si trova la compatibilità i medici fanno in modo che l’incontro avvenga e che ci sia lo scambio di doni più bello che ci sia mai stato.
Non mi credi? E allora prova ad ascoltarlo da Luca Calvisano che ci ha fatto pure un bellissimo cortometraggio.

Ovviamente il potenziale donatore deve andare fino in fondo perché a questo bimbo è capitato anche questo: nella sfortuna aveva avuto la fortuna di trovare un donatore compatibile che però all’ultimo si è tirato indietro. Che Natale mancato.
I suoi genitori non si sono arrabbiati, ma sono molto tristi anche se pieni di speranza: sanno che se tu li aiuterai a trovare tanti nuovi donatori, se non proprio il loro bambino, altri che, come lui, necessitano di un po’ di midollo osseo sano, potranno incontrare la loro persona speciale.
Caro Babbo Natale non deluderci anche tu.

E già che ci sei
diventa anche tu donatore ADMO. E’ facile.

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