Olimpiadi Londra 2012: giocare in casa fa vincere più medaglie, favore o risarcimento?

La maggioranza dei britannici promuove i Giochi di Londra 2012 nonostante la crisi economica. Per l’esattezza, il 55 per cento degli inglesi intervistati per un sondaggio del Guardian ritiene che sia “valsa la pena” spendere 9 miliardi di sterline per le Olimpiadi. E tra i giovani il consenso sale oltre  il 60 per cento. Molto probabilmente a influire di più su queste cifre è la splendida performance degli atleti di Sua Maestà che hanno raccolto ben 65 medaglie, di cui 29 d’oro, 17 d’argento e 19 di bronzo, posizionandosi dietro a Cina e Stati Uniti nella classifica generale per nazioni. 

A Pechino era arrivata quarta (dietro alle solite inarrivabili Cina, Stati Uniti e all’altra super potenza Russia che quest’anno è riuscita a scavalcare. Ma aveva raccolto “solo” 47 medaglie (19 ori, 13 argenti e 15 bronzi).

Giocare in casa ha, evidentemente, i suoi vantaggi. Secondo un rapporto della Goldman Sachs, realizzato da Jose Ursua e Kamakshya Trivedi e pubblicato proprio durante queste olimpiadi, il numero di medaglie può aumentare anche del 50 per cento per i Paesi ospitanti. Il fattore campo ha il suo peso: il sostegno del pubblico, la conoscenza degli impianti, l’adattamento al clima e la sistemazione logistica migliore che consente di continuare gli allenamenti a casa propria fino all’ultimo si fanno certamente sentire. Ma non in tutti gli sport. E, sorpresa delle sorprese, non solo o prevalentemente in quelli in un cui è il giudizio di una giuria a stabilire chi salirà sul podio. Certo, per noi che abbiamo fresco nella mente lo “scippo” dell’oro a Cammarelle a favore del britannico Anthony Joshua (foto) nell’incontro di boxe pesi supermassimi proprio l’ultimo giorno di gare, sarebbe semplice dire che le giurie tendono sempre a favorire i padroni di casa. Ma non è così.

Secondo la ricerca gli sport olimpici in cui giocare in casa aiuta sono ciclismo, ginnastica, vela, nuoto e lotta in cui si possono vincere in media da 1,5 a 3 medaglie in più. Mentre altri sport, tra cui il calcio, la ginnastica ritmica, e la pallanuoto non ricevono altrettanti benefici. L’ipotetica sudditanza psicologica di giudici e arbitri nei confronti di pubblico e organizzatori c’entra, insomma, relativamente, ma non è l’unico fattore a portare all’incremento del numero di medaglie complessivo né il più importante. A far scalare la classifica generale ai padroni di casa c’è dell’altro che ancora sfugge. Ma forse, è meglio continuare a fare come si è sempre fatto: si considera questa evidenza dei fatti come parte delle regole del gioco e si cerca di dare il massimo per compensare quello che i favori del campo o dei giudici possono regalargli. Non aiuta a soffrire meno se si è il danneggiato di turno come Cammarelle – ma potremmo citare anche Alberto Busnari, uscito dal podio per far posto al britannico Max Whitlock -, aiuta però ad accettarlo, se non altro perché prima o poi può capitare a chiunque di trovarsi dalla parte di chi riceve i favori. E poi possiamo considerarlo una sorta di risarcimento per i concittadini degli atleti di casa per i fastidi che hanno dovuto subire e che ancora subiranno per aver organizzato i Giochi.

MEDAGLIE E CONSENSO POPOLARE. A conferma del fatto che le medaglie vinte siano anche un “risarcimento” per la popolazione che tutto sommato subisce le conseguenze più negative di una decisione presa dai propri governanti, ci sono i risultati dei sondaggi sul gradimento dei britannici fatti i primi giorni dopo l’inizio dei Giochi, quando la Gran Bretagna rimaneva incredibilmente ferma a zero medaglie d’oro nel medagliere. Secondo diverse indagini erano, infatti, pochissimi quelli che consideravano positivamente le olimpiadi a Londra 2012. I più vedevano solo i disagi: il traffico bloccato, le città affollate di turisti e militarizzate, il tempo perso per fare ogni piccola incombenza, ecc. Con le prime medaglie, invece, è aumentato l’interesse, stadi e campi di gara si sono riempiti e i commenti positivi hanno finito per zittire i commenti negativi di quelli ancora scontenti.

Il 40-45 per cento dei britannici che nel sondaggio del Guardian non ritiene sia “valsa la pena” spendere 9 miliardi di sterline per le Olimpiadi tornerà a farsi sentire, probabilmente, se l’economia dovesse risentirne nel prossimo futuro. Dall’analisi della Goldman Sachs l’impatto finanziario dei Giochi olimpici, è una variabile instabile: le Olimpiadi di Monaco del 1972 e di Montreal del 1976 hanno prodotto notevoli perdite finanziarie, mentre quelle di Los Angeles del 1984, Barcellona del 1992 e di Atlanta del 1996 hanno chiuso con un bilancio più che positivo. Secondo lo studio, non è ancora possibile prevedere l’impatto finanziario dei Giochi di Londra sulla città. Quindi, per ora godiamoci le nostre più che onorevoli 28 medaglie e lasciamo che loro si godano le loro 65.

LINK LONDRA 2012:
Londra 2012: il medagliere finale.

La Cerimonia d’Apertura: galleria fotografica.

Cerimonia Chiusura Olimpiadi Londra 2012: arrivederci a Rio. La galleria fotografica.

Olimpiadi 2012: ecco tutte le medaglie italiane.

Italia a Londra 2012: tutte le schede degli azzurri.

Twitter: tutti i tweet in real time degli atleti azzurri.

Twitter: tutti gli account degli atleti italiani.

Olimpiadi e Marketing: tutti i brand di Londra 2012.

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