Partito il primo Festival europeo dell’arte visiva in ospedale

Curare il corpo senza dimenticare l'anima. Questo è l'obiettivo della medicina moderna che ha spinto a potenziare le ricerche per la costruzione di ambienti di ricovero e cura sempre più "umani".

In questo contesto, l'arte ha trovato un suo spazio naturale che col tempo è andato via via allargandosi. Giochi di luci e colori, ma anche mostre per o di pazienti fanno capolino in molti reparti ormai, dalla psichiatria, alla pediatria, all'oncologia: dove, il dolore e la sofferenza rischiano di pesare maggiormente sulla sfera psichica di malati, familiari e curanti.

Il numero di iniziative che portano l'arte in qualunque sua forma tra le corsie di un ospedale è talmente cresciuto che adesso abbiamo anche un Festival.
Si tratta del Festival europeo dell'arte visiva in ospedale lanciato per la prima volta quest'anno dall'associazione francese Art dans la cité con il sostegno del programma europeo Culture. Partecipano nove progetti, di altrettante aziende ospedaliere, tra Francia, Italia, Spagna, Romania, Austria e Slovenia.

Il festival si chiuderà all'Accademia nazionale di medicina di Parigi, il 16 settembre, di fronte a due giurie, quella degli artisti e quella dei professionisti del mondo sanitario, guidata da Jacques Louis Binet, segretario permanente dell'Accademia di medicina, con la partecipazione di Marina de Tomaso, professore del dipartimento di Neurologia e Psichiatria all'università di Bari.

Al Festival ha dato risalto il settimanale Sanità del Sole 24 Ore. «Ogni progetto – chiarisce il periodico – ha un budget compreso fra i 25 mila e i 32 mila euro finanziati al 50% dall'Ue; per il restante 50% l'associazione e gli ospedali hanno l'appoggio di sponsor pubblici e privati».

Per quanto riguarda l'Italia «Il progetto Fusione del vegetale e del siderale – scrive Sanità – realizzato all'ospedale di Thiene, provincia di Vicenza, dall'artista Marc Coutrurier è uno tra quelli in concorso. Cielo, spazio e vegetazione dialogano attraverso scherzi cromatici e schizzi sulle ampie vetrate della hall del servizio prelievi dell'azienda, specializzata in Pediatria».

«Interessante – conclude Sanità – è anche l'impatto diverso di un simile approccio nei vari Paesi europei. Se la comunità di Madrid e la regione Veneto hanno sostenuto l'iniziativa all'insegna della loro attività 'Sanità e cultura', in altre realtà, come nei Paesi dell'Est, si tratta di qualcosa di ancora rivoluzionario: l'ingresso dell'arte può essere il pretesto per fare i lavori di risanamento di tutta un'azienda fino ad allora fatiscente».

Fonte: Sanità del Sole 24 Ore, settimana dal 5 al 11 maggio, pag. 14, 15.

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