Quando i tendini sono a rischio

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Dovremmo muoverci come felini nella savana. O forse come scimmie. E invece, spesso ci muoviamo come animali da cortile. Questo il risultato di un importante sondaggio condotto da un gruppo di studiosi.

Pochi esseri viventi evoluti sembrano incapaci di percepire come invece accade a noi uomini…

Il corpo è fatto per funzionare. Esistono catene cinetiche, schemi motori, eleganze intrinseche. Guardate gli animali selvatici, guardate come si muovono, la loro bellezza. Vedete, bellezza non significa solo un bel gesto. Significa che il gesto è ottimizzato per quella fisiologia, quella struttura, quel fine. Un ghepardo o un’antilope non corrono solo in maniera bella: la loro corsa è il massimo dell’efficienza per la loro natura. Ogni movimento è realizzato massimizzando il risultato e minimizzando la fatica. Una volta credevo che seguissero dei corsi, per arrivare a quella bellezza, poi mi hanno spiegato che no, che solo noi uomini seguiamo dei corsi. E che spesso corriamo male anche dopo averli seguiti.

Esistono fondamentalmente tre ragioni per le quali possiamo andare incontro ad una rottura tendinea:
una patologia predisponente (alterazione tissutale o metabolica) trauma acuto microtraumi ripetuti
Il trauma acuto è spesso causato da un incidente, da un evento anomalo e grave. Ma spesso accade che un evento acuto trovi un tessuto già alterato, a volte a causa di una patologia ed a volte a causa di microtraumi ripetuti.

Restate connessi, si continua.

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