Regali di Natale: dalla psicologia ecco un trucco per non deludere

Meglio regalo grande da solo che insieme a uno piccolo. Per chi riceve, il dono meno costoso sminuisce il valore complessivo della coppia

La caccia al regalo perfetto per tutti vi ha già stressato? I buoni propositi di qualche settimana fa sono già sfumati e, alla faccia delle crisi, temete che a risparmiare troppo vi farà fare una figuraccia? Attenti, essere troppo generosi coi regali potrebbe farvi ottenere un effetto contrario a quello sperato!

MEGLIO SOLI CHE MAL ACCOMPAGNATI. Poniamo, ad esempio, quelli che a Natale amano strafare presentandosi con due o più oggetti impacchettati per la stessa persona. Secondo una ricerca del Pamplin College, pubblicata sul Journal of consumer research, questa persone rischiano di incorrere nel “paradosso del donatore“, soprattutto se il regalo più grande è più costoso e il più piccolo di valore inferiore. In queste condizioni, infatti, agli occhi del ricevente si riduce il valore percepito di tutto il pacco. L’effetto è talmente contro-intuitivo che sono in molti a cascarci pensando che in fatto di regali più sia meglio.

IN PRATICA. “Se volete impressionare il vostro fidanzato con un bel regalo – spiega, ad esempio, Kimberlee Weaver, autrice dello studio – Potete comprargli un costoso maglione di cachemere, o aggiungere al maglione un buono regalo da 10 dollari. Ma se il budget lo consente, potete star certi che la seconda opzione sarà quella più gettonata, perché comprende due regali“. Paradossalmente però chi riceve il regalo darà un valore molto maggiore al maglione di cachemere da solo che se associato al buono regalo. “Chi dona e chi riceve – continua la ricercatrice – hanno prospettive diverse. Chi regala pensa che di più sia meglio, mentre il destinatario valuta tutto il pacchetto insieme“.

In sostanza, chi riceve e giudica il regalo segue la strategia di fare la media, che lo porta a valutazioni meno buone quando dei ‘pezzi’ leggermente buoni sono aggiunti a prodotti molto migliori. “Il maglione rappresenta un generoso gran regalo – dice – Aggiungere il buono fa sembrare il pacco regalo complessivo meno grande“.

PREMI E PUNIZIONI. Mi rendo conto che sembra un’assurdità, ma a ben guardare lo stesso paradosso si ritrova anche in altri settori che non siano quelli della regalistica, come la musica, le borse di studio, le pubblicità di hotel e anche le multe. Se ad esempio, nota lo studio, bisogna scegliere tra una multa per aver buttato cartacce, si preferirà una sanzione che comprenda 750 dollari di multa più due ore di servizio sociale rispetto alla sola sanzione pecuniaria. “Ma aggiungere le due ore di lavoro – commenta Weaver – agli occhi dei trasgressori o di chi deve giudicare l’equità della pena fa apparire la sanzione meno dura e sminuisce il suo valore dissuasivo“.

BUONO A SAPERSI. Non sono così sicura che i lavori socialmente utili siano proprio una passeggiata, ma chi lo crede, evidentemente, deve prima provarli per saperlo. Per quanto riguarda i regali sono, invece, più d’accordo. Tra l’altro c’è un aspetto positivo anche per il donatore: assencondando l’atteggiamento cognitivo del ricevente potrà vederlo soddisfatto senza “svenarsi” inutilmente, che in tempo di crisi è una gran cosa. Ma la domanda è: funzionerà anche coi bambini? Ho i miei dubbi, almeno finché si considera il costo come l’unico modo per giudicare il valore di un regalo. Nei bambini che non hanno ancora il senso del valore dei soldi e, quindi, degli oggetti che con essi si acquistano, il “paradosso del donatore”, secondo me si può avere solo se si mettono insieme un regalo che per il bambino ha valore con uno che ne ha meno indipendentemente dal prezzo. Per un bambino anche il maglione di cashmere da solo è deludente. Provare per credere!

Fonte: ANSA

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