Rendere efficaci gli esercizi – V

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Come dicevamo nello scorso post, nelle torsioni del busto non c’è alcun lavoro contro la forza di gravità. Un po’ come fare bicipiti senza usare alcun peso, insomma.

Bisogna, quindi, inventarsi un modo per offrire una qualche resitenza al muscolo obliquo (il muscolo sul fianco, ai lati dell’ombelico, che dovrebbe essere l’obbiettivo principale dell’esercizio).

Ricordate quando abbiamo detto che l’unico modo per utilizzare i tricipiti nel curl per i bicipiti è di accelerare la discesa del bilanciere oltre la forza di gravità? Anche in questo caso, dove non arriva una forza si supplisce con… un’accelerazione.

L’elemento tecnico fondamentale, in questo esercizio, consiste nell’invertire la direzione del movimento non dico bruscamente, ma perlomeno con una certa vitalità. In questo modo ogni singolo muscolo obliquo (ne abbiamo uno per lato) si troverà a dover vincere una resistenza ad ogni inversione: in effetti il momento dell’inversione – o comunque il momento dell’accelerazione – è l’unico nel quale il muscolo esprime un lavoro significativo.

Attenzione: meglio non usare pesi supplementari sulla sbarra. Magari fatelo una o due volte (10-20 kg in tutto bastano, a seconda di chi e come siete), così vi renderete conto di come un muscolo possa lavorare sfruttando l’inerzia del moto e l’accelerazione del movimento. Ma il movimento va tenuto ben sotto controllo, altrimenti si rischia di fare torsioni troppo ampie e stirare i legamenti delle vertebre: soprattutto con il carico supplementare.

Nel prossimo post vedremo altri esercizi per gli obliqui. Venite già caldi!

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