Restauri fai da te: sul web è boom di disastri in 'stile Gimenez'. Una pagina Facebook li raccoglie

L’anziana restauratrice fai da te Cecilia Gimenez che qualche giorno fa in Spagna ha combinato un vero disastro sfregiando un affresco di Elias Garcia Martinez, fa proseliti sul web. E pure scuola!

Da quando si è appresa la notizia, l’immagine della stralunata nonnina ha fatto il giro della rete, conquistando via via fan da tutto il mondo che a un certo punto hanno deciso di unirsi in una pagina Facebook a lei dedicata in cui raccogliere non solo gli attestati di stima, ma anche le immagini di restauri fai da te in “stile Gimenez” di altri capolavori ben più celebri del Cristo di Borja. A partire dalla Gioconda di Leonardo.

Ora che la pagina Facebook dei fan dell’anziana restauratrice fai-da-te, ha raggiunto e superato i 20.000 aderenti, si contano centinaia di interventi “creativi” – per fortuna questi solo virtuali – ai danni di opere che hanno fatto la storia dell’arte, come il David di Donatello o l’Urlo di Munch (foto grande). Alla nuova mania del restauro “stile Gimeneznon è sfuggito però neanche il celebre ET del compianto Carlo Rambaldi, il cui viso deturpato come l’Ecce Momo, come è stato ribattezzato il dipinto dopo il “restauro”, campeggia sulla celebre cassetta della bici, ovviamente guidata in questo caso dalla signora Cecilia.

Praticamente nessun capolavoro sembra riuscire a scampare al boom di “restauri fallimentari”.

L’apprezzamento del web per l’anziana spagnola arriva anche a far aggiungere il suo nome ad una classifica di grandi dell’arte pittorica, da Van Gogh a Leonardo a Botero, cui subito dopo viene accostata la figura dell’improvvida restauratrice. Il volto deturpato dell’ormai celebre Cristo rivisto appare – in ordine sparso – sulla Luna, su un toast, addirittura sulla Sindone, ovviamente sovrapposto alla Monna Lisa, sul Cristo di Rio de Janeiro; una particolare versione dell’Ultima cena di Leonardo vede tutti i protagonisti con il viso rifatto dell’Ecce Homo del povero Elias Garcia Martinez, che nel 1910 non avrebbe mai immaginato la sorte della sua maestria.

E nemmeno che dovesse giocarsi una delle opere migliori per diventare famoso. Perché se è vero che questa storiaccia – che segna un brutto capitolo nella storia dell’arte e dell’incuria a cui la condanniamo in tutto il mondo – ha portato notorietà alla restauratrice improvvisata, è anche vero che ha reso celebre anche l’artista di cui, altrimenti, non avremmo mai sentito parlare per il resto della nostra vita.

Mi piacerebbe solo che tutta questa pubblicità involontaria portasse un po’ di soldi in Spagna per riparare allo scempio fatto.

Fonte: Adnkronos

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