Riscaldamento Generale: la Progressione Vitruviana

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer
 

Come dicevamo ieri, nel riscaldamento generale sono inizialmente più efficaci progressioni centripete (prima le dita poi i polsi, prima le caviglie poi le ginocchia ecc.): ci danno la possibilità di lavorare secondo le catene cinetiche inverse, ed ogni muscolo o articolazione riceve già una sorta di pre-sollecitazione quando viene lavorato il predecessore. Questa tecnica si è rivelata la più efficace. Per comodità, propongo di chiamare questa progressione vitruviana.

Un’altra utile propedeuticità è nel passare dal movimento articolare più semplice al più complesso. Ad esempio, per il collo la progressione fisiologica è
flessione della testa in avanti flessione della testa all’indietro flessione laterale torsione movimenti ad onda (eventualmente) circonduzioni
Lo stesso vale, naturalmente, per il tronco.

Per la coscia:
flessione estensione abduzione torsione a gamba tesa (da addotta) torsione a gamba tesa (da abdotta) torsione a gamba tesa (arto in avanti) circonduzione
Ancora, si è visto che il massimo afflusso (e permanenza) di sangue e calore ai muscoli viene da un movimento decisamente lento e di contrazione, piuttosto che da un movimento veloce: provare per credere (l’importante è non stancarsi).
In questa fase si possono anche inserire blande posizioni di stretching (si veda anche qui), anch’esse concepite dinamicamente e non troppo tenute.

Molto utili sono anche automassaggi di impastamento (soprattutto sulla massa muscolare, naturalmente) ad una o due mani, impostati sempre con verso centripeto: hanno un effetto tonico sulla fibra contrattile (e non rilassante!).

Infine, vi invito al feedback continuo: nessuno può dirvi quanto scaldare un muscolo, un’articolazione, un movimento: ascolto, ascolto e ancora ascolto è la chiave di interpertazione nella performance, in qualunque sua fase ed aspetto. Un atleta evoluto (quale che sia il suo livello di qualificazione) sa in ogni momento, con un rapidissimo controllo mentale, cosa può fare ciascuna sua articolazione, e per cosa – invece – è bene che la scaldi di più.

In effetti, approfondire le tecniche di riscaldamento che abbiamo presentato è di per sé un ottimo modo per aumentare proprio questo tipo di sensibilità. Un duplice viatico, quindi, per la massima performance e per una salute elevata.

Restate caldi, si continua nel prossimo post

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