Semi germogliati

La germinazione dei semi richiede un ambiente caldo-umido ed un periodo di tempo che va dai 3 ai 7 giorni a seconda del tipo di seme utilizzato. Questo processo rende più facile per l’organismo l’assorbimento dei nutrienti tra cui vitamina C, ferro e zinco.

Possono essere germogliati i cereali come orzo, frumento e farro, i legumi come piselli, lenticchie e alcune varietà di fagioli, ravanelli e semi di broccoli.

I semi germogliati sono un concentrato di proteine vegetali e nutrienti benefici per la salute. Contengono infatti oltre alle proteine anche fibra alimentare in concentrazione elevata, vitamine del gruppo B e proteine. Sono anche molto bassi in calorie, i germogli di soia per esempio apportano solo 32 calorie, ma 0.84 gr di fibre per tazza.

I germogli possono esser quindi inseriti nella dieta ipocalorica e nell’alimentazione in generale anche perchè contengono enzimi che facilitano la digestione e costituiscono un concentrato di antiossidanti come per esempio i sulphorafani contenuti nei germogli di broccolo che vantano importanti proprietà preventive delle patologie tumorali. Questi composti riducono la sensibilità all’insulina e aiutano a regolare i livelli di zucchero nel sangue.

Inoltre i semi germogliati rappresentano l’alternativa ideale per le persone che non digeriscono alcuni alimenti. Ovviamente essendo alimenti che si consumano crudi i semi germogliati comportano il rischio di contaminazione da salmonella e altri batteri che prosperano in condizioni di umidità, condizioni di cui hanno bisogno i germogli.

Per questo motivo è opportuno osservare alcune regole come quella di conservarli in frigorifero e di evitarne il consumo se il sistema immunitario è già indebolito per qualche motivo.

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