Stiramenti e strappi muscolari – quando il cervello fa litigare i muscoli

di Gianfranco Di Mare

Performance Engineer

Il movimento umano è faccenda molto avanzata. Non solo per il grado di evoluzione e coordinazione che la nostra specie ha raggiunto, ma anche per la complessa rete di significati, simbologie, suggestioni ed interpretazioni che ogni gesto accompagnano.

Pensate a quanto straordinario sia il sistema che controlla e coordina ogni gesto, e pensate quale grado di evoluzione debba aver raggiunto per consentirci di compiere gesti al massimo della potenza e della velocità mantenendo l’accuratezza e la finalità che desideriamo…

Dunque: serve che l’energia arrivi, ed in quantità sempre adeguate alla richiesta; serve che tutti i sistemi (respiratorio, circolatorio, vegetativo, sensitivo, omeostatico…) si coordinino e supportino l’azione; serve che ogni muscolo si contragga nella misura, per il tempo, per la lunghezza e con l’intensità giusta; serve che i muscoli antagonisti di ogni muscolo si coordinino tra loro e con l’agonista per rendere il movimento fluido ed efficace. Il sistema nervoso, dal canto suo, deve non solo coordinare lo sforzo a livello muscolare ma anche continuare a curarsi dell’aspetto vegetativo (le funzioni di base): l’idratazione dei tessuti, lo stato delle mucose, la pressione sanguigna, la temperatura corporea… e tante altre; e prendere contromisure e coordinare cambiamenti quando questi parametri sono alterati; ed intanto supervisionare tutte le funzioni ed apparati che supportano l’azione, ed intanto (ad esempio nei giochi agonistici) ricevere input di ogni genere, elaborarli e coordinare strategie, sempre pronto in tempo reale a reagire a novità e variazioni e rielaborare contromisure… Contemporaneamente riesca anche a non farci cascare in terra ed a farci stare – chessò – in equilibrio su un piede solo mente colpiamo la palla…

Naturalmente siamo ben altro che un sistema cibernetico (dei robot, insomma…): al contrario, tutto ciò che facciamo è intriso – di volta in volta ed a seconda dei casi – di emotività: ricordi, desideri, piaceri, aspettative, paure… suggestioni utili ed anzi indispensabili. Tutto questo, per fortuna, è regolato a livello inconscio… e per fortuna che abbiamo un inconscio, altrimenti non riusciremmo a fare bene tutte queste cose se dovessimo pensarle e razionalizzarle. Ve lo immaginate?

Il mondo delle emozioni va aggiunto a tutte le dinamiche che abbiamo passato in rassegna, anzi è corretto dire che le gestisce e supervisiona, in qualche modo generandole.

Proprio perché non siamo automi esistono variabili di funzionamento (è meglio dire di vita) che possono arrivare a complessità enormi, a volte oltre la nostra capacità di gestione e controllo. Qualche volta, in questo complesso gioco tra mente, sistema nervoso centrale e periferico, inconscio, tessuti, fisiologie, qualcosa si altera. Può accadere che una, due o più fibre di un muscolo ricevano un segnale elettrico anomalo, che non si rilassino assieme alle altre o che si contraggano troppo intensamente… una piccola variabile impazzita.

Quando questa situazione si verifica, soprattutto se esistono condizioni predisponenti, può verificarsi la rottura di alcune fibre contrattili.

Cosa fare, quando questo accade, e soprattutto come fare in modo che non accada, sarà oggetto dei prossimi post. Cominciate a scaldarvi!

Image courtesy injuryupdate.com.au

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