Con Jobbing abbiamo visto che nella ricerca di un lavoro a essere premiati, spesso, sono lo spirito di iniziativa, la sensibilità nel leggere le tendenze del mercato e la capacità di inventarsi un lavoro su misura. In altre parole: spirito creativo e innovatore.
È chiaro, infatti, che è la creatività ad essere l'elemento fondamentale per muoversi nella realtà descritta da Antonio Incorvaia e Alessandro Rimassa nel loro ultimo libro.
Tuttavia, non è solo per questo che ne ho parloto in Arte e Salute.
Negli ultimi anni si sta assistendo infatti al curioso fenomeno per cui anche raccontare ciò che accade nei luoghi di lavoro … è un lavoro.
Magari non è una vera novità. Anzi, è probabile che spifferare vizi e virtù di capi e colleghi sia da sempre l'unico modo di sfogare tensioni e frustrazioni accumulate sul lavoro. Tuttavia, finora di queste confessioni non ne era rimasta traccia, mentre adesso le librerie si stanno riempiendo di libri e internet di blog, a metà tra lo stupidario e il manuale di sopravvivenza per singola professione. Tutti rigorosamente veri e raccontati in prima persona da chi quei lavori li fa sul serio.
Probabilmente oggi pubblicare un libro è più semplice e gli ancora più economici blog sono, in pratica, diari personali che possono arrivare a un pubblico molto vasto, per di più con la possibilità di essere protetti da eventuali ritorsioni grazie all'anonimato.
Nei prossimi post vedremo quindi alcune delle professioni che sono state letteralmente messe a nudo da insospettabili dipendenti.
Seguitemi e non ve ne pentirete perché ne leggeremo delle belle.
E chissà? Forse qualcuno troverà spunto per raccontare il suo di lavoro, o magari tra diversi anni anche qualcuna delle 100 nuove professioni di Jobbing verrà messa a nudo.
Questa serie di post rimarrà quindi un work in progress e per recuperarli anche in futuro vi bastera cercare Te lo racconto io il lavoro.
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