Tre progetti per i bambini d'Abruzzo: ecco cosa possiamo fare noi!

Tre progetti per i bambini colpiti dal sisma che il 6 aprile scorso ha devastato l'Abruzzo messi a punto dalla Fondazione "aiutare i bambini" onlus, ma per realizzarli c'è bisogno del nostro aiuto.

La Fondazione si era attivata già l'indomani della tragedia cercando di capire come avrebbe potuto rendersi utile concretamente, ma contattato i responsabili sul posto e visto che la protezione civile e i volontari intervenuti immediatamente avevano già tamponato le emergenze primarie, "Aiutare i bambini" onlus e il suo presidente Goffredo Modena hanno saggiamente deciso di prendersi del tempo per valutare bene quali fossero le reali esigenze da mettersi in atto sul lungo periodo e soprattutto mirate ai minori che, come sappiamo, sono l'obiettivo primario dei loro numerosi interventi in tutto il mondo.

Lo confesso, avendo particolarmente a cuore questa Fondazione, ero andata a vedere già nei giorni immediatamente successivi al sisma per sapere se e cosa stavano facendo e appena ho letto il messaggio del Presidente Modena, ho capito subito che presto sarebbero riusciti a trovare il modo più razionale per utilizzare le risorse mantenendo fede al loro impegno in favore dei minori in difficoltà.

E devo dire che non ho atteso molto. Sono quindi lieta di presentarvi i tre progetti che Fondazione "Aiutare i bambini" onlus ha messo a punto in accordo con le autorità locali grazie ai volontari presenti sul posto.
Si tratta di tre interventi da realizzare nei prossimi mesi in alcune piccole frazioni dei dintorni dell'Aquila e saranno dedicati ai bambini delle famiglie abruzzesi: un doposcuola a Fossa, un centro civico a Castelnuovo, un ludobus itinerante che sarà utilizzato dai volontari di "aiutare i bambini" durante il periodo estivo.
Nell'immediato, l'impegno economico previsto per la realizzazione dei progetti è di euro 100.000. La Fondazione "aiutare i bambini" ha quindi deciso di lanciare una raccolta fondi per realizzarli.

Come sempre si tratta di progetti che potrete seguire e monitorare nel tempo. Tutti i dettagli di ciascuno si possono già leggere alla pagina del sito dedicata e qui invece si trovano tutte le informazioni per dare un aiuto subito.

Insieme possiamo fare tanto: basta un piccolo gesto per rendere più vivibile l'esistenza di un bambino. E se non credete a me, potete almeno credere a chi è costantemente in contatto con le popolazioni colpite come, appunto, il Presidente della Fondazione "aiutare i bambini" Goffredo Modena.
"Sono in contatto con il Sindaco di Fossa, il quale mi racconta quotidianamente della situazione di grande disagio in cui è costretta a vivere la sua gente. – afferma infatti Modena – Lo stress causato dalle ininterrotte scosse di terremoto e dalla convivenza forzata nelle tende, che riduce al minimo gli spazi vitali per ogni nucleo familiare, aggrava il disagio psicologico e sociale della comunità" e prosegue: "Per dare una risposta concreta ai bisogni che ci vengono segnalati dal territorio, è nostra intenzione inoltre contribuire, in tempi abbastanza rapidi, alla realizzazione di strutture prefabbricate in grado di accogliere le famiglie prima che arrivi l'inverno".

O come i volontari della Fondazione. Nelle settimane successive al tragico evento, Stefano Oltolini e Alessandro Volpi, responsabili dei progetti di "aiutare i bambini", si sono recati in Abruzzo per incontrare alcune volontarie: Berta Giacomantonio e Valentina Sirolli. Insieme a loro hanno verificato la fattibilità di alcuni interventi.
Berta, 35 anni, è assessore alla cultura del Comune di Fossa, un paese di poco più di 600 abitanti, dove il terremoto ha causato 5 vittime e distrutto tra il 20 e il 30% degli edifici. "Voglio restare qui per contribuire alla rinascita della mia comunità. So di cosa c'è bisogno nel mio paese. Le necessità relative all'emergenza sono già ben coperte; quello che serve è uno spazio per i bambini. Grazie alla Fondazione potremo acquistare un prefabbricato di 50-60 metri quadrati, rivolto ai minori, con la funzione di doposcuola, centro ricreativo/culturale, da utilizzare anche dopo il rientro nelle case come struttura multifunzionale non solo per i bambini ma per l'intera comunità".

Nel video qui sotto li potete vedere già all'opera. Quindi coraggio: i bambini d'Abruzzo hanno bisogno anche di noi!

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