Una poesia di merenda a marchio Coop, basterà la parola a renderla più salutare?

Svolta poetica e salutista di Coop che dice basta ai gadget nei prodotti alimentari destinati ai bambini per far spazio a più educative filastrocche e racconti brevi inneggianti alla corretta alimentazione.

Da oggi nelle merendine a marchio Coop non compariranno quindi più figurine, piccoli giocattoli e oggetti vari ispirati al mondo dei cartoons, ma poesie sulla dieta sana.
Filastrocche e racconti inediti, scritti da 10 autori per l'infanzia italiani, da scoprire nelle confezioni di merendine. È l'iniziativa "Versetto e dolcetto" Coop, presentata ieri nel punto vendita Laurentino di Roma con una lettura al supermercato delle composizioni che i piccoli potranno trovare nelle scatole di tortine alla frutta "Club 4-10", in oltre 1.400 Coop di tutta Italia, fino alla fine di maggio. Il tutto con l'obiettivo di sensibilizzare i bambini, divertendoli con versetti in rima e storie fantastiche, sull'importanza di un'alimentazione sana ed equilibrata.

Le mini-filastrocche sono 36, si potranno collezionare e anche scambiare gratuitamente sul web per evitare 'doppioni', fino al completamento di un album che si può richiedere nei punti vendita o sempre su internet.
Poesie che parlano di cibo ma in maniera 'educativa', dei buoni ingredienti, della frutta e verdura di stagione e ancora di cibi non Ogm, di alimenti che provengono da altri Paesi, della necessità di mangiare tutto e di non stare troppe ore davanti alla televisione.

Tra i 10 poeti che si sono prestati all'esperimento, nomi conosciuti come quelli di Roberto Piumini, Chiara Rapaccini, gli autori della trasmissione Melevisione Janna Carioli, Bruno Tognolini, Mela Cecchi e ancora Ennio Cavalli, Giusi Quarenghi, Stefano Bordiglioni, Chiara Carminati e Anna Sarfatti. "Con i bambini occorre adottare una comunicazione allegra e divertente – ha detto a margine dell'incontro di oggi la scrittrice Rapaccini – e in questo modo è facile far arrivare loro il messaggio che si intende veicolare: quello che parla di una parte del mondo dove l'obesità dilaga, mentre sul resto del Pianeta le persone muoiono di fame".

Ma basterà mettere la dieta sana in versi per spronare i bambini ad assumere comportamenti più salutari? E, soprattutto, servirà a rendere i prodotti per bambini davvero innocui per la loro salute?
Gli esperti suggeriscono di non demonizzare le merendine ma di puntare su quelle sane. Vero è che i genitori potrebbero non sapere quali sono quelle sane. Da cosa dovrebbero distinguerle?
Il dilagare planetario dell'obesità, fenomeno definito 'globesity' inizia presto anche nel nostro Paese dove, secondo un'indagine condotta nel 2009 dal ministero della Salute, su 46 mila bambini di terza elementare, il 2,6% è sovrappeso, il 12,3% obeso.
Numeri allarmanti che hanno acceso i riflettori sull'alimentazione, spesso pessima, dei più piccoli e nel mirino sono finite, fra gli altri, proprio le merendine. Ora però anche i nutrizionisti invitano a non fare di tutta un'erba un fascio", suggerendo ai genitori di optare per quelli 'amici' della linea e della salute piuttosto che imbarcarsi in crociate inutili e controproducenti contro gli snack tanto amati dai bambini.
Al contempo nutrizionisti, produttori e legislatori stanno cominciando a collaborare per ridurre progressivamente la messa in commercio di cibo spazzatura a favore di alimenti ugualmente sfiziosi, ma salutari.

L'ESEMPIO DI COOP. Per rispondere a questa nuova necessità di prodotti più sani la Coop, già dallo scorso anno, ha lanciato sul mercato una nuova linea di merendine 'virtuose', Club 4-10, sviluppate seguendo le indicazioni delle linee guida stilate da un comitato scientifico composto dall'Ecog, European Childhood Obesity Group, e dalla SIO, Società italiana dell'obesità. In particolare, sono stati tagliati i grassi e aumentato il contenuto di fibre.
"Il progetto della Coop parte proprio dall'idea di immaginare e costruire insieme ai tecnologi alimentari – spiega all'ADNKRONOS SALUTE Andrea Vania, responsabile del Centro nutrizione pediatrica dell'università Sapienza di Roma – una serie di prodotti con caratteristiche di maggior aderenza ad un'alimentazione corretta. Questo perché quando il bambino entra nella seconda infanzia, dai 2 anni in poi, sviluppa il suo gusto e le sue scelte e ne privilegia alcune a scapito di altre".
Il segreto delle tortine a marchio Coop – che ora faranno parte della special edition "Versetto Dolcetto" – è aver puntato su un'innovativa formula 'salva-peso'. "L'etichetta delle merendine è semplice e ben leggibile, soprattutto non nasconde la presenza dei cosiddetti grassi tropicali – sottolinea Margherita Caroli, presidente dell'Ecog – ovvero olio di cocco e di palma, molto ricchi di grassi saturi che hanno un effetto negativo e possono portare allo sviluppo di malattie cardiovascolari, ad esempio le placche aterosclerotiche".
Piuttosto nella composizione di questi snack 'salva-linea', spiega l'esperta, "sono state molto utilizzate le fibre, che hanno effettivi benefici sull'intestino e sulla flora batterica".

Le merendine sembrano insomma prendersi la loro rivincita grazie agli investimenti in ricerca e allo sviluppo di un nuovo modo di considerare i consumatori 'baby', ma il problema ora sembra convincere i consumatori che le cose sono cambiate e che volendo possono scegliere prodotti sani che piacciano ai loro piccoli. "Il consumo di merendine viene percepito male dalla popolazione – afferma, infatti, Vania – fondamentalmente anche per colpa dei media. Quando però arrivano da noi famiglie che non consumano né merendine né bibite gassate chiedendoci aiuto perché il peso dei figli continua a lievitare, allora diventa evidente che il problema è legato all'introduzione nella dieta quotidiana di più calorie di quelle consumate. Base di partenza per lo sviluppo dell'obesità".
Le grandi food-company stanno lavorando per migliorare la composizione delle merendine, rendendole più sane – spiegano gli esperti – ma il lavoro più difficile sembra essere quello di vincere la ritrosia dei consumatori, abituati da anni a seguire un certo tipo di trend commerciale: "Non bisogna mai demonizzare un alimento come le merendine – conclude Vania – perché si rischia di renderlo più appetibile ai ragazzi. Molto più facile inserire lo snack in una serie di scelte alimentari intelligenti e progettuali, senza continuare a incriminarlo o addirittura eliminarlo del tutto. Questo sarebbe un messaggio sbagliato".

Basta solo che i bambini non vengano indotti erroneamente a mangiare più merendine al giorno perché "tanto sono salutari", atteggiamento questo visto con gli adulti che con la scusa di mangiare cibi light finiscono per prendersi razioni doppie o triple vanificando così il taglio calorico.

Fonte: Adnkronos Salute

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