Vogue revolution: modelle troppo magre ritoccate con photoshop

L'ultra-magro non va più di moda. Il look emaciato, con le ossa che sporgono, braccia e gambe sottili come stecchini, volto scavato, pare infatti giunto al capolinea.

L'inversione di rotta è stata sposata in pieno da Alexandra Shulman, direttrice dell'edizione britannica di Vogue e una dei guru più ascoltati dagli stilisti da oltre vent'anni. Lo ha ribadito nella lettera di protesta inviata ai più famosi fashion designer, affinché smettano di produrre abiti che solo una donna ai confini dell'anoressia è in grado di indossare in cui rivela appunto per la prima volta che le riviste di moda ormai usano il famoso programma di fotoritocco, per far sembrare le modelle più grasse anziché più magre.

Ne da notizia il quotidiano La Repubblica in cui compaiono anche le immagini di una modella prima e dopo "la cura".

Naturalmente il termine "grasse" è relativo: "il computer, – scrive, infatti, il quotidiano – si limita a riempire le guance infossate, mettere un filo di muscoli sulle spalle, coprire con un po' di ciccia le ossa dello sterno, arrotondare leggermente braccia e gambe e donare un'ombra di sporgenza allo stomaco. Ma basta per far decretare al Times di Londra che si tratta di una rivoluzione. Le top model taglia zero non piacciono più."

La lunga battaglia condotta dalle associazioni contro l'anoressia ha convinto insomma le riviste di moda e se la lettera della direttrice di Vogue convincerà ora anche i fashion designer, potrebbe trattarsi della svolta decisiva per i canoni della bellezza femminile. Tuttavia …
Va notato che la lettera di Alexandra Shulman, inviata ai maggiori stilisti, da Dolce & Gabbana a Versace, da John Galliano a Chanel, da Christian Dior a Prada, non doveva diventare pubblica, ma qualcuno l'ha passata al Times, che intravedendo il profondo significato sociale della richiesta ha deciso di dedicargli ben due pagine. "I vestiti che le case di moda ci inviano sono sempre più piccoli", scrive la Shulman. "Siamo al punto che le modelle più famosecome Naomi Campbell, Linda Evangelista o perfino la magrissima Kate Moss – non riescono più a indossarli. Dobbiamo usare modelle senza seno né fianchi, con ossa sporgenti e un look per nulla femminile. Ormai devo chiedere ai fotografi di ritoccare le immagini per far apparire le modelle di taglia più grande".

Mi domando però se Alexandra Shulman già che c'era non poteva fare una scelta ancora più coraggiosa decidendo di pubblicare sulla sua rivista solo immagini di modelle naturalmente più in carne a costo di dover mandare in edicola un paio di numeri senza immagini. Essendo Vogue una vetrina pubblicitaria importante per le case di moda, penso infatti che l'idea di perdere questa opportunità li avrebbe di sicuro fatti capitolare molto rapidamente.

È di questo avviso ad esempio Susan Ringwood, direttrice di Beat, organizzazione che offre aiuto a chi soffre di disturbi alimentari, secondo cui questo è un comportamento che mostra come, essenzialmente, non sia stato capito il vero problema: «Si rendono conto che mostrare ragazze troppo magre è sbagliato e allora cosa fanno? Invece di scegliere modelle sane correggono le altre. No, così non va».

Tuttavia, a confermare l'inversione di tendenza, spiegandone anche i retroscena ci ha pensato Nick Eaton, addetto stampa della Condé Nast, cui nel mondo anglosassone fanno capo titoli come Vogue, ma anche GQ e Glamour. «Ci sono casi – ha detto al Sunday Telegraphin cui una modella viene prenotata con alcuni mesi di anticipo poi, il giorno del servizio fotografico, arriva un po' meno in carne, un po' sottopeso. È così che, a volte, ricorriamo al ritocco digitale: per mostrarla un po' meno magra».
Attorno al fenomeno sono perfino sorte agenzie specializzate, come l'iWanex Studio, centro fotografico che sul sito web ha una carrellata di vip che ha «corretto», con il prima e il dopo.

«Oggi come oggi la magrezza eccessiva è considerata un problema e in fotografia può essere negativa quanto il grasso – racconta Belinda Coleman, dell'agenzia di ritocchi The shoemakers Elves -. Hanno tutti paura di essere considerati una rivista che promuove ragazze troppo magre, c'è molta attenzione alle immagini che vengono utilizzate, cosi ti senti dire: "No, non va bene, è troppo piatta"».

Un netto cambiamento rispetto alla situazione di soli cinque anni fa, quando fece scandalo una foto di Kate Winslet, l'attrice di Titanic allungata e snellita sulla copertina di GQ a sua insaputa: appena se ne accorse, lei che era tanto orgogliosa della sua taglia se non proprio forte almeno normale, minacciò la causa e GQ dovette scusarsi pubblicamente. Ma non ancora sufficiente per convincere tutti gli esperti.

Se però convincesse almeno i designer, forse potremmo dire che le modelle non avrebbero più ragione d'esser magre e di non curarsi se malate.

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