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Il recente Rapporto Osservasalute, presentato presso l’Università Cattolica di Roma, offre un’interessante panoramica sugli stili di vita degli italiani.
Da un lato, emerge un quadro positivo con un incremento della pratica sportiva; dall’altro, si evidenziano preoccupanti tendenze nel campo della alimentazione e delle abitudini di consumo.
Nel 2025, circa 21 milioni di italiani hanno dedicato parte del loro tempo libero a praticare sport. Di questi, il 28,3% ha mostrato un impegno costante, segno di una crescente attenzione al benessere fisico.
Questo fenomeno è particolarmente marcato tra i più giovani, che si dedicano a diverse attività sportive. Tuttavia, dai 15 anni in poi si assiste a un calo significativo, che si accentua ulteriormente con l’ingresso nel mondo del lavoro, portando a una diminuzione dell’attività sportiva nella popolazione anziana.
Negli ultimi anni, si osserva un’inversione di tendenza tra gli anziani, che stanno iniziando a riscoprire l’importanza dell’attività fisica.
Le iniziative promosse da associazioni locali e programmi di salute pubblica potrebbero aver contribuito a questo cambiamento, rendendo l’attività sportiva più accessibile e attraente per questa fascia d’età.
Contrariamente all’aumento dell’attività fisica, la situazione alimentare è allarmante. Il tradizionale modello della dieta mediterranea è in declino. Solo il 18,5% della popolazione italiana continua a seguirlo con costanza. Le regioni che mostrano maggiore adesione a questo stile alimentare sono le Marche, il Lazio e la Liguria, ma nel complesso si registra un allontanamento da una tradizione culinaria nota per i suoi benefici sulla salute.
Il consumo di cibi pronti è in costante aumento, contribuendo alla diffusione di abitudini alimentari meno salutari. Anche le modalità di assunzione di alcol stanno cambiando: il tradizionale consumo moderato di vino durante i pasti è sostituito da modelli di consumo più rischiosi, spesso associati a episodi di binge drinking, che coinvolge il 7,8% della popolazione. Questo comportamento è preoccupante, poiché può portare a problemi di salute a lungo termine.
Un’altra area di preoccupazione è il fumo. Dopo un periodo di calo che durava da vent’anni, la percentuale di fumatori in Italia si è stabilizzata attorno ai 10 milioni. In parallelo, si registra un aumento significativo nell’uso delle sigarette elettroniche, che nel 2025 ha raggiunto i 2,5 milioni di utilizzatori. Questo fenomeno solleva interrogativi sulla percezione del fumo e delle alternative da parte dei giovani.
Le conseguenze di questi cambiamenti negli stili di vita non sono da sottovalutare. Secondo l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), migliorare le abitudini alimentari e ridurre l’obesità sono azioni cruciali per combattere il cancro. La presidente eletta Rossana Berardi ha affermato che un intervento mirato sul peso e sullo stile di vita potrebbe non solo prevenire nuove diagnosi, ma anche migliorare l’efficacia delle terapie oncologiche già in atto.
Nonostante gli italiani stiano dedicando più tempo allo sport, è fondamentale non trascurare l’importanza di un’alimentazione sana e di stili di vita equilibrati. La sfida per il futuro è quella di coniugare l’attività fisica con abitudini alimentari salutari, per promuovere una migliore qualità della vita e garantire una salute pubblica più forte.