carbone vegetale ; controindicazioni ; assunzione

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Spesso il carbone vegetale è utilizzato a lungo termine per trattare meteorismo e aerofagia, sembra che abbassi i livelli di colesterolo e aiuti a prevenire i postumi dell’eccesso di alcol.

E’utile per trattare l’avvelenamento, avendo un potente effetto assorbente infatti, riesce a limitare la tossicità delle sostanze ingerite, in questo caso viene miscelato in polvere con un liquido e somministrato come una bevanda nella dose di 50-100 gr circa.
In questa situazione si usa in genere la forma in polvere o liquida.

Quando viene assunto per questo motivo e quindi per emergenza, non presenta particolari rischi di assunzione o effetti collaterali, effetti che sono invece più probabili se il carbone vegetale viene utilizzato a lungo termine per trattare disturbi come l’aerofagia.

In questo caso infatti si possono avvertire sintomi come vomito o diarrea, feci nere, stitichezza e, in casi estremi, occlusione intestinale.

Tuttavia il carbone vegetale è ottimo per ridurre il gonfiore di stomaco ed i disturbi ad esso correlati come il reflusso gastroesofageo e i disturbi digestivi in generale.

Il carbone vegetale può inoltre interagire con il principio attivo contenuto in alcuni farmaci riducendone l’assorbimento. Ad esempio con il paracetamolo, la teofillina e con alcuni antidepressivi.

Particolare attenzione deve prestare chi fa uso della pillola anticoncezionale, distanziandone di almeno 4 ore l’assunzione.

Non va utilizzato in concomitanza con i lassativi.