Ci si può ammalare di artrite scrocchiandosi le dita?

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Per 50 anni, Donald Unger, dottore in Medicina, è stato un esperimento scientifico che cammina, parla e respira.

Anche se questo scenario può sembrare preso da un film di fantascienza, la natura dell’impegno di Unger è stato invece molto pratica. Egli voleva semplicemente dimostrare che, contrariamente a quanto si pensa, scrocchiarsi le dita non può causare l’artrite.

L’esperimento

Durante il suo esperimento, che è durato 50 anni, Unger si è scrocchiato le dita della mano sinistra, mentre quelle della destra no. I risultati, pubblicati nell’edizione 1998 della rivista, Artrite e Reumatismi, hanno rivelato che, nonostante si sia scrocchiato le dita della mano sinistra almeno 36.500 volte, Unger non ha sviluppato l’artrite.

Per il suo impegno Unger ha vinto il Premio Nobel in Medicina, presentato dall’Improbable Research per “I risultati che prima fanno ridere, e poi fanno pensare”. I suoi risultati sono una buona notizia per coloro che sono stanchi di sentire, “Smettila! Non lo sai che si può contrarre l’artrite se si scrocchiando le dita?” Nonostante questi risultati, siamo comunque lontani dalla prova definitiva che l’artrite non sia un rischio reale.

Infatti, scrocchiarsi le dita non è esattamente una buona abitudine, a volte può condurre a vero e proprie lesioni della mano. Un gruppo di scienziati a questo proposito si è chiesto se la forza usata per schioccarsi le dita potrebbe potenzialmente creare dei danni alla cartilagine ma, per avere dei risultati degni di nota, devono essere ancora realizzati altri studi sull’argomento.

Cosa succede quando ci scrocchiamo le dita?

Scrocchiarsi le dita si sa, è un’abitudine che tutti hanno e per questo, ci chiediamo se faccia bene o male e cosa succede quando ci scrocchiamo le nocche.

Le articolazioni delle nostre dita sono immerse nel fluido sinoviale, un liquido che nutre i nostri tessuti e che lubrifica le giunzioni. Quando le dita si muovono il fluido rilascia delle particelle gassose che formano piccole bolle rimependo lo spazio vuoto nelle giunture. Quando le dita vengono scrocchiate queste bollicine scoppiano e danno origine ad altre bollicine più piccole che si andranno poi, col tempo, a ricomporre. Questo è il motivo per cui, prima di scrocchiarci le dita nuovamente dobbiamo aspeettare per avere lo stesso effetto.

Certo bene non fa, ma neanche male!

Parola al Dipartimento Della Difesa USA

Per avere l’ultima parola sul fatto che si possa contrarre o meno l’artrite con lo scrocchiarsi delle dita, ci siamo rivolti al Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America che ha finanziato i ricercatori dando uno sguardo serio alla questione. Essi hanno esaminato le radiografie delle mani dei pazienti durante un periodo di cinque anni.

I pazienti con l’artrite sono stati sistemati in un gruppo e i pazienti senza l’artrite sono stati messi in un altro. A persone di entrambi i gruppi è stato poi chiesto se si scrocchiavano le dita, ed è stato lì che i ricercatori hanno ottenuto dei risultati sorprendenti. È venuto fuori che le persone che non si scrocchiavano le dita avevano un tasso leggermente maggiore di artrite di coloro che lo facevano.

Il gruppo i cui membri si sono astenuti dallo scrocchiarsi le dita, avevano un tasso di artrite del 21,5 per cento, mentre il gruppo che a cui si è permesso di farlo, aveva un tasso di artrite di circa il 18 per cento. I ricercatori hanno anche scoperto che, l’articolazione che ai partecipanti allo studio piaceva più scrocchiare, era la nocca di mezzo del dito medio. Hanno anche imparato che i partecipanti allo studio di sesso femminile scrocchiavano le nocche meno dei partecipanti di sesso maschile.

Più sorprendente, tuttavia, è stata l’idea che, con l’invecchiare scrocchiare le nocche potesse potenzialmente proteggere le mani dall’artrite. Una sorta di esercizio insomma!

Quali sono le cause dell’artrite alle mani?

Se scrocchiarsi le dita non sembra essere una causa scatenante dell’artrite vediamo allora di fare chiarezza. Questa malattia è provocata da un’attivazione del sistema immunitario (anomala) contro la membrana sinoviale. La causa sembra essere sconosciuta ma diversi fattori genetici e ormonali possono favorirne lo sviluppo.

I sintomi sono segni di infiammazione articolare con rossori, gonfiore e dolore. Altri sintomi riferiti riguardano sensazione di stanchezza, febbre, dolore muscolare e secchezza delle fauci. Trattandosi di una malattia autoimmune non si può parlare di vera e propria prevenzione ma degli accorgimenti per migliorare il benessere delle articolazioni possono comunque essere messi in atto. La cosa importante è mantenersi in forma facendo attività fisica per non perdere l’elasticità delle articolazioni.

Diagnosi e trattamento

E’ importante che la diagnosi dell’ artrite sia il più precoce possibile. Alcuni esami che sono d’aiuto per la diagnosi sono: analisi del sangue, ecografie e radiografie. La cura definitiva per questa malattia non esiste ma si possono ridurre i sintomi prima che le articolazioni si danneggino in modo permanente. I farmaci utilizzati per questa patologia sono solitamente: gli anti-infiammatori (FANS); i corticosteroidi che intervengono sull’infiammazione; i DMARDs – in grado di migliorare la funzionalità articolare; i farmaci biologici che agiscono inibendo alcune molecole dannose per le articolazioni.