Come il Codice della Crisi d’Impresa Rinnova e Sostiene il Settore Sanitario

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Negli ultimi anni, il settore della sanità ha affrontato una crisi finanziaria senza precedenti, aggravata da fattori come l’aumento dei costi operativi e la lentezza nei rimborsi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Farmacie, cliniche e professionisti sanitari sono alle prese con sfide crescenti che mettono a rischio la loro operatività e, di conseguenza, la salute dei pazienti.

In risposta a questa situazione critica, il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza, attivo dal 2022, si propone come una risorsa fondamentale. Se utilizzato in modo appropriato, offre strumenti che possono aiutare le strutture sanitarie a ristrutturare i propri debiti e garantire la continuità dei servizi.

Strumenti del codice della crisi d’impresa

Il Codice della Crisi d’Impresa introduce diverse misure decisive per il settore sanitario. Tra queste, la composizione negoziata, il concordato minore e l’accordo di ristrutturazione sono strumenti che facilitano la ristrutturazione del debito e interrompono le azioni esecutive in corso. Questi meccanismi sono progettati per consentire alle attività di continuare a operare, anche in situazioni di difficoltà finanziaria.

Composizione negoziata e concordato minore

La composizione negoziata consente alle imprese di trattare direttamente con i creditori, creando un piano per il pagamento dei debiti. Questo approccio può ridurre significativamente l’importo del debito, permettendo di salvaguardare l’attività e i posti di lavoro. D’altro canto, il concordato minore permette di presentare un piano di ristrutturazione che deve essere approvato dai creditori, offrendo un ulteriore supporto per le aziende in difficoltà.

Iniziative collaborative per il settore sanitario

Per affrontare l’emergenza economica nel settore sanitario, è stata creata una task force legale-fiscale dedicata. Questa iniziativa è frutto di una collaborazione tra Consulcesi & Partners, specializzati nella protezione dei professionisti sanitari, e CFI – Crisi Fiscale d’Impresa, esperti nella risoluzione delle problematiche debitorie. Insieme, hanno dato vita al servizio Soluzione Debito, concepito per assistere le strutture sanitarie nell’attivazione delle risorse previste dal Codice della Crisi.

Bruno Borin, a capo del team legale di Consulcesi & Partners, sottolinea come questa iniziativa sia scaturita da un ascolto attento delle esigenze del settore.

Le segnalazioni di difficoltà da parte di farmacie e cliniche sono aumentate del 12% rispetto all’anno precedente, un segnale che richiede un’azione immediata per proteggere non solo le strutture, ma anche i pazienti e i percorsi di cura.

Riduzione del debito e continuità operativa

Secondo Carlo Carmine, fondatore di CFI, strumenti come la composizione negoziata e il concordato in continuità possono ridurre il debito fino al 60-70%, bloccando immediatamente le azioni esecutive.

Questa partnership è fondamentale per garantire che il settore sanitario possa continuare a fornire servizi essenziali senza interruzioni.

Casi concreti di successo

Un esempio calzante è quello di una farmacia in Lombardia, che si trovava in difficoltà con oltre 1,1 milioni di euro di debiti. Di questi, 450.000 euro erano dovuti all’Agenzia delle Entrate, 320.000 euro all’INPS e oltre 350.000 euro a fornitori e banche. Questa situazione critica ha messo a rischio la continuità delle forniture e la regolarità del DURC, creando ansia tra il personale.

Grazie all’intervento di CFI e Consulcesi & Partners, è stato possibile avviare un concordato in continuità che ha consentito alla struttura non solo di rimanere operativa, ma anche di recuperare i rapporti con i fornitori e l’ASL. Questo caso dimostra come l’applicazione strategica del Codice della Crisi possa realmente fare la differenza nel sostenere il settore sanitario in tempi difficili.