Come la telemedicina migliora l’assistenza agli anziani coinvolgendo i medici

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Immagina di poter ricevere assistenza medica comodamente dal tuo divano, con un semplice clic.

La telemedicina sta cambiando il volto della cura degli anziani, ma c’è un piccolo problema: i medici non sono stati invitati alla festa! Questa è la questione sollevata da Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, che ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla mancanza di coinvolgimento dei medici nella gestione della salute degli anziani attraverso i progetti di telemedicina.

La bozza del decreto e le sue implicazioni

Nell’ultima bozza del decreto attuativo del ‘Decreto anziani’, si delineano le prestazioni di telemedicina per gli anziani affetti da cronicità.

Anelli sottolinea che, sebbene i progetti pilota possano essere proposti da enti pubblici e privati accreditati o da infermieri, non c’è traccia di un ruolo attivo per i medici, in particolare per i medici di medicina generale. Si tratta di una situazione curiosa, quasi come se avessero dimenticato di invitare il pianista al concerto!

Un ruolo fondamentale per i medici

Secondo Anelli, è fondamentale che i medici possano non solo garantire la compatibilità dei progetti con le loro pratiche, ma anche proporre attivamente soluzioni.

Immagina un mondo in cui i medici, insieme agli infermieri e ai farmacisti, collaborano per portare le migliori cure direttamente a casa dei pazienti. Questo approccio integrato non solo arricchirebbe la qualità dell’assistenza, ma permetterebbe ai medici di utilizzare le loro competenze specifiche, che sono diverse da quelle degli infermieri e dei farmacisti. È un po’ come avere un buon cocktail: ogni ingrediente ha il suo ruolo, e senza uno di essi, il risultato finale non è lo stesso.

La speranza per una maggiore collaborazione

In questo contesto, Anelli esprime fiducia nel Ministro della Disabilità Alessandra Locatelli e nel ministro della Salute Orazio Schillaci. La loro sensibilità e disponibilità nei confronti dei medici sono un segnale positivo. Con un maggiore coinvolgimento da parte delle autorità competenti, è possibile costruire una rete di assistenza più solida e integrata per i cittadini, assicurando che possano beneficiare di tutte le competenze necessarie direttamente a casa loro.

Verso un futuro collaborativo

Per concludere, è chiaro che il futuro della telemedicina per gli anziani non può prescindere dal contributo attivo dei medici. Se questa sinergia potrà decollare, sarà fondamentale che tutti gli attori coinvolti siano pronti a collaborare, un po’ come in un’orchestra sinfonica dove ogni strumento deve suonare all’unisono per creare una melodia armoniosa. Chissà, magari un giorno, anche il caffè delle 3 del pomeriggio diventerà un appuntamento per discutere di salute, con i medici in prima fila, pronti a suonare le note giuste per il benessere degli anziani!