(Adnkronos) – E' il classico effetto 'farfalla': può un evento così piccolo e quasi impercettibile e insignificante come un battito d'ali scatenare un uragano dall'altra parte del mondo? E allo stesso modo può una nostra scelta avere conseguenze più grandi di quelle visibili ai nostri occhi? Per un ragazzo può essere difficile vedere il filo rosso che lega fenomeni come il cambiamento climatico, le pandemie, ma anche crisi energetiche, disuguaglianze, instabilità sociale, tutte manifestazioni di sistemi interconnessi.
E' la sfida posta dalla complessità del mondo contemporaneo, e a Milano un laboratorio inviterà i giovanissimi a toccarla con mano. Missione: imparare a pensare per sistemi come strumento per scelte consapevoli. Il Museo nazionale scienza e tecnologia Leonardo da Vinci inaugura un nuovo spazio educativo: si chiama iLab Sostenibilità e apre al pubblico da sabato 20 settembre. E' un'esperienza immersiva per sviluppare senso critico e costruire un rapporto consapevole con scienza e tecnologia.
"Dare la possibilità a giovani e famiglie di imparare sperimentando rappresenta un tassello fondamentale nell’offerta culturale del Museo – spiega la vicepresidente del Museo Paola Dubini – Il tema della sostenibilità richiede di avere un approccio sistemico rispetto a grandi questioni contemporanee, integrando competenze specialistiche in una visione di insieme. Il nuovo Laboratorio è quindi un'ottima occasione per allenare le persone a coltivare contemporaneamente il rapporto fra sostenibilità e pensiero sistemico, lo sviluppo di senso critico e competenze utili a orientare scelte individuali e collettive consapevoli per creare diversi possibili futuri".
Questo progetto "accresce con evidente qualità la nostra offerta educativa e testimonia con grande efficacia il successo del nostro modello di sviluppo, che riusciamo a perseguire grazie all'aiuto e alla collaborazione di generosi e visionari privati, che ci assecondano e sostengono la nostra azione. Ringraziamo la Bolton for Education Foundation e in particolare la presidente Marina Nissim per essere con noi in questo fertile percorso", commenta Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale del Museo.
"Le scelte tematiche sono frutto di un rapporto diretto di collaborazione dei nostri team con insegnanti e studenti e di osservazione sul campo dei bisogni educativi delle famiglie", aggiunge Galli ricordando anche il "riconoscimento internazionale conferito quest'anno a Maria Xanthoudaki, direttrice Education & Crei del Museo". Il progetto di questo laboratorio educativo permanente, realizzato dallo staff Education &Crei – Centro di ricerca per l'educazione informale del Museo, grazie alla partnership con Bolton for Education Foundation, pone al centro il pensiero sistemico come strumento fondamentale per comprendere i fenomeni che ci circondano e sviluppare comportamenti sostenibili.
"Essere partner del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, una delle istituzioni più all'avanguardia in Europa nel campo della museografia e dell'educazione scientifica, rappresenta per noi motivo di grande orgoglio – dice Nissim – Siamo lieti che, grazie al nostro contributo, sia stato possibile dare vita a questo laboratorio: un intervento rilevante nell’ambito dell’educazione informale e su un tema centrale per le nuove generazioni. Siamo convinti, infatti, che il nuovo spazio potrà contribuire a fornire ai giovani visitatori strumenti sempre più efficaci per comprendere la complessità e la trasversalità delle sfide del nostro tempo", riflette Nissim.
Il nuovo iLAB Sostenibilità nasce in un momento storico in cui la necessità di comprendere la complessa realtà che ci circonda si fa sempre più urgente. Problemi che vanno dal cambiamento climatico all'instabilità sociale non possono essere affrontati con soluzioni semplici o approcci lineari. Per costruire un futuro sostenibile, spiegano i promotori dell'iniziativa, occorre imparare a pensare in modo sistemico, cioè ad analizzare i fenomeni osservando le relazioni tra le parti, le retroazioni, le soglie, le conseguenze a breve e lungo termine.
Considerare il rapporto fra sostenibilità e pensiero sistemico contribuisce allo sviluppo di senso critico e competenze utili a orientare scelte individuali e collettive consapevoli per creare diversi possibili futuri. "Il nuovo laboratorio per la sostenibilità rappresenta un'iniziativa per accrescere la sensibilità delle giovani generazioni, e non solo, sulle tematiche da cui dipende il nostro presente e soprattutto il nostro futuro. Il laboratorio stimolerà, in modo fortemente innovativo e immersivo, riflessioni individuali e comuni, favorendo anche il coinvolgimento dei docenti scolastici.
L'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis) è lieta di collaborare con il Museo per far crescere la cultura della sostenibilità nel Paese", dichiara Enrico Giovannini, direttore scientifico Asvis. "Il tema della sostenibilità entra a pieno diritto nel campo delle materie tecnico-scientifiche, che, se ben apprese e adoperate, possono tradursi in strumenti di innovazione ad alto impatto sulla società e sull’ambiente – interviene Donatella Sciuto, rettrice Politecnico di Milano – Tuttavia, la conoscenza da sola non basta: servono sensibilità, spirito critico e intraprendenza.
ILab è un luogo in cui ragazzi e ragazze possono sperimentare, fin dalla più giovane età, in modo consapevole e attento. Coltivare queste attitudini significa anche prepararsi a percorsi universitari nell'ambito delle discipline Stem". Il Laboratorio propone modi e strumenti nuovi per esplorare il tema della sostenibilità, in cui i partecipanti, a partire dai 9 anni di età, sono chiamati a esplorare attivamente le caratteristiche dei sistemi e a riflettere sul proprio ruolo all’interno di essi.
L'esperienza è pensata per offrire strumenti concreti per affrontare la complessità del presente, stimolare comportamenti responsabili e far emergere il ruolo di ciascuno nella costruzione di un futuro più equo, sostenibile e consapevole. Fra gli elementi del laboratorio, l'installazione artistica immersiva 'Il Paese delle ombre', realizzata in esclusiva per il Museo dal collettivo torinese AuroraMeccanica, uno spazio animato da proiezioni, luci e suoni, popolato da creature volanti e dirigibili steampunk delle quali si vedono solo le ombre: un mondo misterioso che prende forma grazie all’interazione con lanterne, manovelle, pompe e tamburi.
Ogni azione modifica l'equilibrio dell’intero ambiente, generando effetti visibili e invisibili. L'installazione invita a osservare le connessioni tra azioni e reazioni, a cogliere i legami che regolano ogni sistema, diventando il punto di partenza per un processo di consapevolezza che prosegue nella seconda parte del laboratorio. A partire dall’ispirazione creata con l’installazione, e grazie ad attività sperimentali e cooperative, strumenti digitali e analogici, i partecipanti approfondiscono poi dei concetti chiave come le interconnessioni tra elementi, i feedback, le soglie di cambiamento, le relazioni tra sistemi naturali, sociali, tecnologici.
Ogni gruppo lavora intorno a tavoli disegnati su misura per aiutare a riconfigurare spazio ed esperienza: le superfici scrivibili diventano strumenti per rappresentare e condividere le mappe di relazione costruite dai partecipanti, che vengono poi raccolte e discusse collettivamente sulla grande 'parete di sistema'. Il laboratorio è ospitato in un ambiente di 150 mq al piano terra dell’edificio monumentale, affacciato sulle nuove aree di connessione tra i padiglioni espositivi e il sottomarino Toti.
Lo spazio, progettato dallo staff Exhibition Design del Museo in collaborazione con lo staff Education, è articolato in tre aree: una zona di accoglienza caratterizzata da un’illuminazione colorata; un’area immersiva che ospita l’installazione; e una zona sperimentale attrezzata con sei postazioni per il lavoro di gruppo, un tavolo interattivo e una stazione con smart garden per le coltivazioni idroponiche. Elemento distintivo la grande struttura sospesa a soffitto a forma di grafo, che rappresenta visivamente un sistema di nodi e connessioni: una scultura funzionale che ospita pannelli fonoassorbenti, lampade e casse acustiche, e che richiama l’iconografia scientifica del pensiero sistemico.
Lo stesso grafo è ripreso nel pittogramma che identifica il logo del laboratorio. Una vetrina garantisce la visibilità del laboratorio anche dall’esterno, e ospita al suo interno quattro eliche olografiche che proiettano in 3D uno stormo di uccelli, metafora di un sistema naturale apparentemente caotico ma governato da regole condivise. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)